mercoledì 17 febbraio 2010

L’uomo con la valigia. La storia del bagaglio in mostra a Torino


C’è chi la prepara in un attimo e chi impiega giorni interi con l’assillo costante di aver dimenticato qualcosa. Alcuni ci mettono dentro solo l’essenziale, altri non rinunciano a nulla, superfluo compreso: fare la valigia è un’operazione strategica. E rivelatrice. Da quando l’uomo si sposta, il bagaglio esiste, ogni partenza è un trasporto e quello che si sceglie di portare con sé è lo specchio di qualsiasi viaggiatore. 

L’uomo con la valigia. Piccola storia del bagaglio è il titolo della mostra al Borgo e Rocca Medievale di Torino, in scena dal 14 febbraio al 10 maggio. L'esposizione, curata da Paolo Novaresio, grande esploratore e attento osservatore del rapporto tra uomo e ambiente, è un percorso affascinante che dà ai visitatori la possibilità di “frugare” nei bagagli e tra gli oggetti, scoprendo i passaggi dell’evoluzione del modo di viaggiare dall’Ottocento a oggi. Borse, gerle, fagotti di pelle animale, scarselle in cuoio, bauli, cappelliere, recipienti in terracotta; morbide, rigide, pieghevoli, da portare a spalla, a tracolla, a mano o da trascinare. E, ancora, grandi, piccole, per muoversi in treno, aereo, cammello, mongolfiera o a dorso di mulo. 

L’enciclopedia della valigia è un interminabile elenco di modelli e materiali che raccontano popoli, abitudini e culture. C’è la sacca del pellegrino, simbolo di sobrietà e rinuncia al superfluo, l’esatto contrario della valigia del turista moderno, quella grande, ingombrante e super accessoriata, con le ruote e lucchetto antifurto. Il tipico bagaglio che contiene abiti per un mese anche quando il soggiorno è di tre giorni. Massima razionalizzazione dello spazio nella 24 ore del business man: pochi indumenti, kit da barba, documenti e agenda. Nera, sobria ed elegante, da non imbarcare mai in aereo. 

Nelle sale del borgo si viaggia a ritroso nel tempo, incontrando i bagagli mitici, dai bauli finemente decorati – usciti di scena nel 1959, anno del decollo del primo Boeing 707 destinato al trasporto passeggeri - alle valigie di cartone degli emigranti entrate nell'immaginario collettivo. Lo zaino con sacco a pelo del globe trotter ha segnato, invece, un’altra epoca, quella degli anni Settanta, introducendo il concetto di viaggio come iniziazione. La sezione Bagagli d’altri Mondi, ospitata nella Casa di Frossasco del Parco del Valentino, è dedicata ai nomadi Tuareg, alle traversate sahariane e ai bagagli dei carovanieri. Stretto indispensabile: pugnale, teiera, fornello a carbonella e una stuoia. Ma anche amuleti e reliquiari portafortuna, comfort spirituali di prima necessità. 

Tante le iniziative organizzate in occasione della mostra: visite guidate, conferenze e presentazioni di libri a tema. Fino all'8 marzo, il Museo Nazionale del Cinema (tel. 011.81.38.599) organizza la rassegna "Cinema e Viaggio", ogni lunedì. Si inizia con Alice nella città di Wim Wenders per finire con i Diari della motocicletta di Walter Salles. L'uomo e i suoi bagagli è invece il titolo del concorso fotografico online. Obiettivo? Immortalare l'infinita varietà delle valigie esistenti, nella loro accezione più ampia, dall'uso al trasporto. Dieci premi in palio, dal trolley trasformabile in zaino al set travel con poggiatesta gonfiabile e mascherina da notte (foto da spedire entro il 20 aprile 2010).

Alla fine, viene voglia di fare le valigie, con un pò di nostalgia per i "contenitori" di un tempo. Per il futuro ci sarà la nuova borsa "intelligente", che punisce chi tenta di forzarla con una scossa elettrica. Ultima frontiera del bagaglio made in Japan. 

Info: L’uomo con la valigia. Piccola storia del bagaglio, Borgo e Rocca Medievale, Parco del Valentino, Torino, 14 febbraio – 10 maggio 2010, tel. 011.44.31.701/02, www.borgomedievaletorino.it. Orari: mar-dom, 10-18; chiuso lun. Ingresso gratuito, tranne nella Rocca: intero 5 €.

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