venerdì 5 febbraio 2010

Bandiere arancioni: una certificazione come strumento di sviluppo territoriale

di Rosa Carbone
Il vasto patrimonio artistico e paesaggistico dell’Italia distingue non solo le città d’arte e le mete del turismo balneare e montano già conosciute in tutto il mondo, ma è detenuto anche dai piccoli centri dell’entroterra. Si tratta di quei centri che vantano un’indiscutibile dotazione di risorse storiche, culturali e ambientali, mantengono impianti urbani medievali intatti oltre che di grande valore, conservano nel tempo le tradizioni e gli usi del territorio.

Spesso le amministrazioni comunali di questi comuni si ritrovano a dover contrastare problemi quali lo spopolamento e il degrado del tessuto economico e sociale, a causa di mancanze di investimenti e risorse finanziarie; così come accade anche che gli enti locali non siano consapevoli del valore delle risorse del territorio in chiave di sviluppo turistico e, quindi economico, con la conseguenza di una scarsa progettualità e un gap tra la disponibilità di risorse e la loro effettiva fruibilità.
Una valida soluzione è quella della creazione di un sistema di collaborazione orizzontale tra i piccoli comuni, in quanto è uno strumento che può apportare diversi vantaggi tramite:
•    l’ acquisizione delle best practices;
•    la condivisione delle conoscenze e scambio di informazioni;
•    la possibilità di accedere a finanziamenti in maniera integrata;
•    lo stimolo ad attivare iniziative che aiutino a mantenere gli standard qualitativi, pena l’esclusione dal network;
•    la maggiore visibilità da parte di ogni singolo comune.
In quest’ottica, nel 1998 nasce il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano “Bandiera arancione”; un marchio destinato alle piccole località (con popolazione inferiore a 15000 abitanti) dell'entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità.
La Bandiera arancione intende stimolare una crescita sociale ed economica attraverso lo sviluppo sostenibile del turismo.
In particolare, gli obiettivi sono:
• la valorizzazione delle risorse locali;
• lo sviluppo della cultura dell’accoglienza;
• lo stimolo dell’artigianato e delle produzioni tipiche;
• l’impulso all’imprenditorialità locale;
• il rafforzamento dell’identità locale.
Oggi i comuni certificati sono 170 e di tutte le regioni d’Italia, molto pochi rispetto ai 1891 candidati! Il marchio è temporaneo, infatti, i comuni Bandiera arancione ogni due anni devono ripresentare la propria candidatura per il rinnovo del marchio, subordinata al mantenimento dei requisiti; fino ad ora il TCI ha ritirato la bandiera arancione a due comuni: nel 2005 è stata ritirata al comune di Mussomeli (CL) e nel 2007 ad Altomonte (CS).
Per verificare il possesso dei requisiti richiesti per l’ ottenimento della certificazione, si effettua un’analisi della località che ripercorre l’esperienza del turista, dalla ricerca delle informazioni alla visita della destinazione; una valutazione quali-quantitativa che verifica oltre 250 criteri di analisi, raggruppati in cinque macroaree relative agli aspetti più rilevanti del sistema di offerta di una piccola località. Le cinque macroaree sono:
1. ACCOGLIENZA
2. RICETTIVITÀ E SERVIZI COMPLEMENTARI
3. FATTORI DI ATTRAZIONE TURISTICA
4. QUALITÀ AMBIENTALE
5. STRUTTURA E QUALITÀ DELLA LOCALITÀ
Di grande rilievo è il PIANO DI MIGLIORAMENTO, cioè l’ elaborazione e consegna ai Comuni visitati (indipendentemente dall’esito) del Piano di miglioramento che approfondisce le aree di analisi sulle quali si suggerisce di intervenire per potenziare il sistema di offerta turistica della località.
I benefici derivanti dall’ottenimento del marchio si possono analizzare tramite lo studio dell’andamento della domanda ed offerta turistica dei comuni certificati: nel 2008 si è rilevato un aumento delle iniziative imprenditoriali nel comparto turistico (e non solo); anche le presenze e gli arrivi turistici hanno visto un aumento in ogni comune rispettivamente con una media del29% e del 51%. Questo traguardo attesta l’aumento della capacità competitiva di questi comuni nell’attirare visitatori che soggiornano almeno per una notte.
Il marchio  “Bandiere arancioni” è, dunque, una grande opportunità, per i comuni dell’entroterra, per uscire dalla situazione di marginalità e isolamento territoriale e trovare la strada per il loro sviluppo.
Elenco completo dei comuni certificati:
http://www.bandierearancioni.it/bandiere_arancioni/pdf/mappa_170.pdf

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