venerdì 26 febbraio 2010

L'Isola di Dino di Praia a Mare dalla Bit di Milano a un rilancio per la prossima stagione estiva

L'isola di Dino, la piu' grande della Calabria, e' stata protagonista alla Borsa Internazionale del Turismo.
La sua gigantografia ha accolto i visitatori mostrando quella natura bella e selvaggia, che, per molti anni, ha tenuto alto il nome della famiglia Agnelli, ma oggi e' caduta in uno stato di abbandono assoluto. Grazie al progetto di riqualificazione portato avanti dal Comune, con il coinvolgimento di imprenditori locali, l'estate 2010 vedra' restituita l'isola all'intera regione, ma, soprattutto, ai visitatori di tutto il mondo, partendo proprio dalla vetrina piu' interessante dell'universo turistico.

''Carlo Lomonaco - spiega una nota - sindaco della cittadina di Praia a Mare, in cui l'isola ricade, e l'assessore al Turismo Pietro de Paola con la spinta decisiva del giovane manager Matteo Cassiano, amministratore dell'azienda fondata dalla sua famiglia Isola di Dino Club Srl a capo del gruppo di imprenditori, hanno voluto sottolineare come l'isola di Dino sara' l'attrattiva dell'intero golfo di Policastro. Coinvolta nell'operazione rilancio anche l'associazione Mondocultura Athena, presieduta da Antonella Palladino. I lavori per riportarla all'antico splendore proseguono nella filosofia di recuperare quanto gia' presente, gli alloggi e l'eliporto. La posizione dell'isola di Dino ne fa una meta privilegiata - continua la nota - da cui partire per escursioni verso le altre isole, Eolie, Capri e Ischia tutte raggiungibili in mezz'ora di volo''.

“UNA GIORNATA A LONGOBUCCO”

Tra i primi territori della Calabria per estensione territoriale, Longobucco è uno dei principali comuni appartenenti al Parco Nazionale della Sila.
Un piccolo borgo immerso nell'incantevole Sila Greca e Sila Grande tra monti, fiumi e laghi che ospitano innumerevoli specie animali e vegetali.

L’itinerario propone le attrattive presenti nel centro abitato di Longobucco: dai monumenti storici al folclore, dall’artigianato locale ai prodotti gastronomici silani. L’itinerario è praticabile in qualsiasi periodo dell’anno, associandosi periodo per periodo con eventi o manifestazioni tradizionali.
Longobucco visto tra i castagneti di Mont'Altare
In mattinata: visita al Santuario Mariano , Torre Campanara, chiesa degli Angeli Custodi (detta chiesa era Motta, nonché il rione dove è situata), chiesa di Santa Maria Maddalena (detta chiesa eri monaci, nonché il rione dove è situata), chiesa di San Domenico protettore di Longobucco; inoltre spostandosi da una chiesa all’altra sarà possibile visitare le caratteristiche viuzze, dette vinedde in dialetto locale.
     Caratteristica viuzza innevata
Aperitivo alla longobucchese: visita nelle osterie (“e cantine”), degustazione salumi e formaggi locali accompagnati da un buon bicchiere di vino locale, “U sciannichiaddù in dialetto locale
 "U schiannichiaddù" caratteristico bicchiere di vino
Pranzo: Piatti tipici nelle Trattorie Locali; il tutto allietato con musica popolare…
"Maccarruni" pasta fatta in casa, condita con carne di castrato e porcini locali (foto di Francesco De Simone - tutti i diritti riservati)
Soppressata longobucchese (foto di Francesco De Simone - tutti i diritti riservati)
Pomeriggio visita botteghe d’arte tessile: Longobucco è stato da sempre il territorio più rinomato nell'Arte Tessile.
Vari folcloristi, avventurandosi per Longobucco, lasciano preziose tracce dello splendore della tessitura in tempi remoti, lodando disegni, motivi e colori che contraddistinguono le coperte (Padula, De Giacomo).
Coperte, arazzi e tappeti di Longobucco parteciparono all'esposizione di Roma del 1921/23/24/25. Nel 1929 a Barcellona conquistano la medaglia d'argento, e nel 1930 arriva la seconda medaglia d'argento a Milano.
L'arte del tessere praticata a Longobucco è unica nel suo genere. I svariati disegni che vengono creati sul tessuto non sono un semplice ricamo ma una parte dello stesso tessuto.
Per maggiori informazioni sull’artigianato tessile, si invita a visitare il sito web http://www.tessituralongobucco.it/
Durante tutto l’anno è possibile vivere il Folclore longobucchese tra Cultura, Eventi e tradizione:
Dicembre: “A Focarina” grandi focolai per le viuzze del paese, degustazione “A Cuccia” (chicchi di grano bolliti) in devozione di Santa Lucia;
Gennaio: degustazione e lavorazione dal vivo del maiale;
Carnevale: quadriglia;
Pasqua: riti della Settimana Santa, Processione per le vie del paese;
Maggio/Giugno: processioni Corpus Domini ed Ascensione: la processione viene allietata dall’esposizione per i balconi delle vie del paese dalle coperte realizzate all’antico Telaio a Mano; Altarini contornati di antichi tessuti in segno di devozione;
Agosto: festa Patronale di San Domenico, processione Madonna dei Carbonari, Palio dell’Assunta, Sagra del Castrato, Settimana della Tessitura;
Settembre/Ottobre: Raccolta Funghi, Raccolta Castagne.

di Francesco de Simone

Le foto dai nostri invitati alla BIT di Milano

giovedì 25 febbraio 2010

SudAfrica oltre il calcio

Cordialità delle persone, ottimi vini, gustose carni: mancano pochi mesi al calcio di inizio della prima Coppa del Mondo in terra africana, ma questo evento prettamente sportivo può diventare la scusa per visitare uno dei paesi più affascinanti dell’Africa australe. Da citare la degustazione di ottimi vini (zona Stellenbosch) e le particolarità di Cape Town con la strepitosa Table Mountain. Il tutto immerso in panorami mozzafiato.

Proprio la capitale, Cape Town, è la terza città del Paese per numero di abitanti ed è collocata in una depressione in mezzo a numerosi rilievi. Si affaccia sull’Oceano Atlantico e gode di un clima mite e favorevole grazie al Cape Doctor, forte vento che ogni giorno soffia dal mare e contribuisce a pulire l’aria della città. Dall’alto è dominata dal Table Mountain con le sue valli ed i suoi picchi che svettano fra l’Oceano Atlantico e quello Indiano.

Nelle vicinanze di Cape Town è possibile inoltre prenotare una cavalcata mattutina a Noordhoek Beach fra gru, oche e fenicotteri. Un contatto ravvicinato con la natura selvaggia del Sud Africa, un’esperienza intensa di libertà e armonia fra terra e mare.
http://www.calcionews24.it

I consigli per il week-end

NeroNorcia - Norcia (PG)
dal 26 febbraio al 7 marzo
Due weekend che avvicineranno il pubblico ai sapori e ai saperi genuini del luogo e guideranno alla scoperta delle eccellenze gastronomiche di altre regioni italiane. Protagonista il tartufo nero, ma anche montagne di salsicce, insaccati e assaggi di formaggi


Olio Capitale - Trieste
dal 5 all'8 marzo
Quarta edizione dell'evento organizzato in collaborazione con l'Associazione Nazionale Città dell'Olio e che si è confermato vetrina ideale per la presentazione del meglio della tipicità e qualità degli oli extravergini

Dogs on the snow 2010
Inizio: venerdì 19 febbraio 2010 alle ore 10.00
Fine: domenica 28 febbraio 2010 alle ore 21.00
Luogo: SILA- Info:3283623451

Un weekend a Bilbao

Se volete approfittare di un fine settimana per conoscere una delle città più all’avanguardia d’Europa, visitare Bilbao, al nord della Spagna. Bilbao è ricca di edifici con strutture incredibili, realizzati da architetti internazionali, come il museo Guggenheim, opera di Frank O' Gehry. Per conoscere la Bilbao moderna, bisogna cominciare dalla zona di Abando. Partendo dal viale Arenal (nel centro storico, dove si trova anche l'Ufficio del Turismo)
, procedete fino ad arrivare all’elegante Municipio. La prospettiva di questo edificio, della scultura che vi si trova davanti e della città è davvero impressionante. Lungo il viale Campo Volantín potete fare una bella passeggiata a fianco della ría. Circondati da palazzotti, si arriva al ponte di Zubizuri, costruito da Santiago Calatrava, una costruzione a forma di veliero, con il pavimento di vetro. Prima di attraversarlo per raggiungere l’altra sponda del fiume Nervión, salite sulla funicolare di Artxanda. In pochi minuti, si raggiunge un belvedere che si trova a più di 800 m d'altezza. Da qui si può godere di une bellissima vista della città e della foce della ría.
Una volta scesi, si attraversa il ponte di Calatrava. Procedendo lungo il viale Uribitarte, si arriva all'edificio simbolo di Bilbao, il museo Guggenheim. Vi sembrerà di entrare in un mondo magico quando vi imbatterete nella scultura di un ragno enorme (opera di Louise Bourgeois) che accoglie i visitatori o quando potrete ammirare i riflessi colorati sulle lastre di titanio che costituiscono la struttura del museo. Un vero spettacolo che prosegue nelle collezioni d'arte che si trovano all'interno.
All'esterno del museo sono tante altre le curiosità: Puppy, un enorme cane fatto di fiori alto 12 metri e un mazzo di tulipani colorati, entrambe opere di Jeff Koons. Terminata la visita, si prosegue la passeggiata lungo la ría, osservando edifici straordinari come il museo di Belle Arti o il Palazzo dei Congressi e della Musica, che rappresenta una nave, che raggiungibile attraversando il romantico parco urbano di Doña Casilda Iturrizar. Il secondo giorno potrete visitare la zona più tradizionale: il centro storico. Potete cominciare la visita dal viale Arenal. La domenica, lungo le rive del fiume, si svolge un vivace mercato dei fiori all’aperto. Da qui, procedendo lungo la via Fueros, si arriva a piazza Unamuno, piena di gente a qualsiasi ora e ideale per prendere un caffè. Alle vostre spalle ci sono i 213 scalini della Calzadas de Mallona. Se desiderate salirli tutti, arriverete alla Basilica di Nuestra Señora de Begoña. Il modo migliore per visitare la zona più antica della città è perdersi tra le sue stradine acciottolate, per scoprire il carattere più tradizionale di Bilbao e visitare monumenti, piazzette, laboratori artigianali e negozi. La zona delle sette strade (sette vie parallele che partono da via Somera) è quella più popolare. Percorrendo queste strade e quelle circostanti, si può visitare il mercato della Ribera e le sue vetrate variopinte (il mercato coperto più grande d'Europa), la chiesa di San Antón, la cattedrale di Santiago (la chiesa più antica di Bilbao) e l’edificio della Borsa. Per concludere l’itinerario, si può percorrere la via Bidebarrieta, arrivare di nuovo a piazza Arenal e ammirare l’elegante Teatro Arriaga, il teatro più emblematico della città.

mercoledì 24 febbraio 2010

Dogs on the snow 2010 - Traversata del Parco Nazionale della Sila

Appassionante sfida sportiva, divertimento, suggestione, contatto con luoghi incontaminati.
Racchiude tutto ciò la Prima Traversata della Sila di Sleddog che vedrà protagoniste le slitte trainate dai cani e le loro corse sulle nevi. Dal 19 al 28 febbraio (a Carlomagno tutti i giorni scuola di sleddog)
Inizio:
venerdì 19 febbraio 2010 alle ore 10.00
Fine:
domenica 28 febbraio 2010 alle ore 21.00
Luogo:
SILA- Info:3283623451

Descrizione
PER QUALSIASI INFORMAZIONE RIVOLGERSI 3283623451 http://www.sleddoginsila.it/

La Sila ospitera' la prima traversata con i cani da slitta. Alla manifestazione sportiva, che si svolgera' dal 19 al 28 febbraio, parteciperanno tredici equipaggi che arriveranno da diverse zone d'Italia, con circa 116 cani da slitta, ed effettueranno cinque tappe, di cui una notturna.
Da alcuni giorni il campione italiano nel 2009 di Sleddog su terra, Giampiero Sabella, e' ospite del Parco Nazionale della Sila. Presso il Centro Sci di fondo 'Carlo Magno', gestito dalla cooperativa La Comune Sangiovannese, Sabella si sta allenando, con i suoi cani da slitta, dei magnifici esemplari di Siberian husky, per prepararsi alla prima traversata di sleddog in Sila.
''Questa avventura e' cominciata tre anni fa - ha detto Paolo Spina del Centro sci di fondo Carlo Magno - con un progetto di studio e divulgazione sullo sleddog che ha visto il forte sostegno da parte della Provincia di Cosenza, dell'Ente Parco Nazionale della Sila, della Comunita' Montana Silana e del Centro Carlo Magno''.
Il direttore del Parco della Sila, Michele Laudati, ha evidenziato che ''l'Ente Parco si e' avvicinato a questo sport su neve gia' da tempo e quest'anno, insieme alla Provincia di Cosenza, alla Comunita' Montana Silana ed alla cooperativa La Sangiovannese realizzeremo la traversata nel mese di febbraio. Siamo certi che sara' un'iniziativa di gran successo, che riuscira' a mettere in risalto le reali potenzialita' di questo territorio''.
Durante la settimana dello Sleddog Renato Alberini, del Centro Sleddog Marmorale di Belluno, mettera' a disposizione dei turisti, presso il Centro Sci di fondo ''Carlo Magno'', una serie di slitte e dei meravigliosi Siberian husky, cosi' da far provare ai curiosi ed agli amanti di questi sport di montagna l'ebbrezza di un giro su una slitta da neve.
Alberoni si e' detto entusiasta di questa iniziativa e dell'idea di realizzarla in Sila ed ha evidenziato come la montagna silana, per le sue potenzialita' ed i suoi paesaggi, e' da paragonare al Paese che per antonomasia e' considerato luogo ideale per gli sport da neve, la Finlandia.

Ai Mondiali tifando contro gli abusi

«Il turismo sessuale? Esiste anche da noi, anche se siamo abituati a considerarlo un problema che riguarda soltanto i Paesi asiatici o africani». Marco Scarpati è il Presidente di Ecpat-Italia, la ong che in tutto il mondo si occupa di salvare i minori vittime di abusi. Ecpat e l’altra ong per l’aiuto all’infanzia, Terre des Hommes, hanno ispirato il Codice di condotta contro il turismo sessuale (Ccts), approvato lunedì scorso dal Consiglio comunale.

Roma è la prima città del mondo a darsi un protocollo del genere, contro la piaga degli abusi su bambini e ragazzi venduti per scopi sessuali: si calcola che in tutto il mondo i minori sfruttati per l’accattonaggio, la microcriminalità e soprattutto la prostituzione siano almeno due milioni ogni anno. La firma del Ccts si inserisce nella campagna contro la tratta di minori promossa dalle due ong in occasione dei Mondiali di Calcio 2010. Una scelta non casuale: «All'interno del continente africano una delle rotte più rodate del traffico di minori destinati allo sfruttamento sessuale porta verso il Sudafrica, con flussi provenienti da Etiopia, Mozambico, Uganda, Malawi, Zambia. Il Paese che ospiterà i Mondiali risulta essere una delle mete emergenti per turismo sessuale a danno dei minori», spiega ancora Scarpati. E aggiunge: «Questo Codice ci permetterà di arrivare ai molti turisti che faranno tappa nella capitale alla volta del Sudafrica. A loro chiederemo di difendere i bambini e il turismo stesso, la sua natura rigeneratrice e non distruttrice».
Per Raffaele Salinari, presidente di Terre des Hommes, «Questa campagna vuole creare consapevolezza in chi seguirà ed organizzerà il massimo evento calcistico mondiale. Lo sport è e deve essere un potente veicolo di informazione positiva per il rispetto dei diritti umani». Sudafrica e campi di calcio a parte, anche a Roma, secondo Scarpati, ci sono minori costretti a vendersi per sopravvivere: «Gli italiani sono pochi, anche se a finire in questa rete ci sono adolescenti, maschi e femmine, scappati di casa. La maggior parte però provengono dai Paesi dell’Est e dal Nordafrica: sono da soli, senza documenti e non possono trovare un lavoro regolare. E ci sono siti web e riviste specializzate che offrono indicazioni ai turisti su dove trovare un ragazzino o una minorenne con cui fare sesso. I gestori dei locali dove i ragazzi si ritrovano spesso fanno finta di non vedere: la clientela che li cerca è discreta e paga bene».
Il Comune è già pronto a mettersi al lavoro: «Il Codice - conferma il presidente della commissione capitolina Turismo, Alessandro Vannini - rappresenta un importante segnale contro una pratica barbara e disumana. La nostra amministrazione si farà promotrice con i diversi operatori del settore, i tour operator, le agenzie di viaggio, gli aeroporti e le linee aeree, per lanciare una serie di iniziative di sensibilizzazione e di comunicazione contro il turismo sessuale che sfrutta i minori e che vedrà coinvolti gli organismi del Comune a tutti i livelli».

martedì 23 febbraio 2010

Catania: arte, sflilate e soste golose

A Palazzo Valle, uno degli edifici più belli del Barocco catanese, oggi sede della Fondazione Puglisi Cosentino, la rassegna Burri e Fontana - Materia e Spazio propone fino al 14 marzo un inedito accostamento fra due grandi maestri del Novecento e le loro poetiche. A rappresentare la materia di Burri, Catrami, Sacchi, Plastiche, Combustioni, Ferri, Cellotex e Cretti. Per la spazialità di Fontana ci sono i Buchi e i Tagli - Attese degli anni tra il ’49 e il ’58, gli Ambienti, le Nature, i Quanta e i Teatrini, più altre creazioni in metallo o al neon. Cento opere in tutto, oltre a grafiche e disegni di entrambi i maestri (info: Fondazione Puglisi Cosentino, Palazzo Valle, via Vittorio Emanuele 122, tel. 095.71.52.228. Orari: mar.-dom. 10-13.30, 16.00-19.30; sab. fino alle 21.30; chiuso lun. Ingresso: 8 €).

Per una sosta gourmand si va all’Antica Marina, con pesce sempre freschissimo: l’osteria di Salvo Campisi è nello storico mercato del pesce (A’ Piscaria) e propone involtini di sarde, linguine con i ricci o uova di tonno (via Pardo 29, tel. 095.34.81.97; menu da 35 €). Per aperitivi e cene raffinate, I Quattro Venti, locale di tendenza nell’antico teatro di Palazzo Biscari, offre ottimo pesce crudo (via Beato Cardinale G.B. Dusmet 53, tel. 095.32.74.77, www.iquattroventi.com; menu da 26 €). Sempre affollato anche Metrò, nel cuore della città vecchia, a pochi passi da Villa Cerami. In tavola, curiosità etniche, come moussaka e cuscus, accanto a spaghetti con filetti di triglie e pomodorini (via dei Crociferi 76, tel. 095.32.20.98; menu da 28 €). Per chi ama la pasticceria tradizionale, nel laboratorio di Nonna Vincenza (piazza San Placido 7, tel. 095.71.51.844) si gustano dolci ispirati alla patrona, sant’Agata, come le olivette e le cassatelle. Gli appassionati di vini regionali vanno all’enoteca Cilda per trovare l’Etna Rosso di Cottanera o il Cavagrande di Firriato (viale Vittorio Veneto 174b, tel. 095.38.39.13).

Si dorme all’Una Hotel Palace, sulla via Etnea, albergo di design in un antico palazzo dalla maestosa facciata barocca. Strepitosa la vista su Catania dal roof garden al settimo piano, che ospita il ristorante à la carte (via Etnea 218, tel. 095.25.05.111, www.unahotels.it. A febbraio Pacchetto Cupido: doppia b&b da 210 €, con accesso a bagno turco, palestra e cena all’Una Restaurant). Soffitti affrescati nelle camere del Manganelli Palace Hotel, in un’ala dell’omonima residenza nobiliare. Il giardino pensile si appoggia ai bastioni della città (via Recalcaccia 2, tel. 095.71.51.842, www.manganellipalace.it; doppia 105 €).

Prima di ripartire, chi viene a Catania il weekend del 13 febbario deve allungarsi fino ad Acireale. Nella cittadina barocca, a 15 km da Catania, si festeggia fino al 16 febbario uno dei carnevali più divertenti e spettacolari d'Italia. Per le dimensioni dei carri alti fino a 20 metri, alcuni in cartapesta, altri interamente ricoperti di fiori; e poi le maschere, gli spettacoli dei Pupi e il rogo in piazza del "Re Burlone", che martedì grasso conclude la festa con i fuochi d'artificio.

lunedì 22 febbraio 2010

Turismo, una ripresa low cost

Voglia di viaggi molta, soldi ancora pochi. Il Bit, la Borsa internazionale del Turismo, che si svolge a Rho Pero, chiude dopo quattro giorni con segnali positivi, a cominciare dall'incremento dei visitatori, più 6 per cento rispetto al 2009 (i numeri definitivi saranno resi noti solo domani).
Ma la ripresa di un settore che costituisce il 10 per cento del prodotto interno lordo italiano è ancora soltanto una promessa, e saranno i prossimi mesi a dare risposte chiare.
Più fiducia dopo il Bit. In ogni caso, dopo il successo della Bit, il mondo del turismo da oggi guarda con più fiducia al 2010. "Dall'inizio dell'anno - sottolinea con soddisfazione l'ad di Fiera Milano, Enrico Pazzali - questo è il terzo segnale forte di ripresa, dopo i saloni Macef e Made" -  Oltre cinquemila realtà messe in mostra tra i padiglioni di Rho-Pero, 130 Paesi presenti e un continuo via vai di presentazioni, incontri e strette di mano tra gli stand hanno animato la rassegna, arrivata quest'anno al suo trentesimo anno di vita. "Le trattative tra buyer e seller del comparto turistico effettuate in questi giorni - spiega Pazzali - sono andate molto bene, soprattutto per quanto riguarda il prodotto Italia, e questo fa ben sperare, sia per il settore sia, più in generale, per il Pil" . Bene anche le novità dell'anno, i due workshop dedicati al turismo sportivo e religioso per le tre fedi monoteiste, che verranno replicati. Positivi anche i riscontri dell'evento promozionale sull'Expo 2015, che ieri mattina ha fatto incontrare i vertici della società organizzatrice, con il suo ad Lucio Stanca, e 800 buyer arrivati da tutto il mondo. "La presentazione - spiega Pazzali - ha suscitato grande interesse nei buyer, con i quali contiamo di proseguire il confronto l'anno prossimo, per proporre l'Expo nel mondo". Sarà un turismo low-cost. Pur nel moltiplicarsi dei segnali di una possibile, imminente ripresa, la parola d'ordine resta "risparmio". E il Bit ha visto un autentico florilegio di idee low-cost. Il Veneto, ad esempio, offre pacchetti da uno a tre giorni per vacanze sportive di rafting o mountain bike, con prezzi che vanno dai soli 50 ai 250 euro. La Liguria punta su economiche vacanze in zaino nell'Appennino. La provincia di Cagliari l'anno scorso ha registrato un aumento del 22% negli arrivi grazie anche alle nuove tratte aeree a basso prezzo e con i bed and breakfast che in quattro anni sono quasi quadruplicati. Insomma, un'offerta che si adegua alla crisi, in sintonia con una domanda che, pur nella necessità di stringere la cinghia, non ha sostanzialmente rinunciato alla vacanza. Anche oggi, durante l'ultima giornata di apertura, i visitatori, numerosi, hanno fatto incetta di brochure e cataloghi in vista delle prossime ferie. Vacanza low-cost, però, non significa necessariamente a prezzo più basso. Spesso, secondo le principali ricerche sulla propensione al viaggio nel 2009 (Swg-Confesercenti, Harris Interactive, Ipsos-EuropAssistance), sono la durata e la distanza che si accorciano, a parità di prezzo dei servizi. Un esempio tipico sono i cosiddetti city break, ovvero i weekend lunghi nelle capitali europee, protagonisti tra le proposte di molti espositori. Nel decennio 1995-2005 il totale dei pernottamenti stranieri nelle città del Vecchio Continente è cresciuto del 56,7%, con una media del 4,5% annuo e, secondo l'Ipk World Travel Monitor, oggi le vacanze brevi a medio raggio alla scoperta delle città più belle rappresentano il 40% del totale dei pernottamenti in Europa e il 20% delle entrate derivanti dal turismo internazionale. Il fenomeno interessa anche paesi extraeuropei vicini, come il Marocco, che da qualche anno punta su weekend lunghi da trascorrere a Marrakech, Fes o le altre città imperiali, grazie al boom delle tratte economiche proposte da diverse compagnie. E la filosofia low cost, come conseguenza della crisi, nel 2009 sembra essersi estesa anche al turismo business: secondo dati di Volagratis, infatti, se il 69% delle prenotazioni riguarda voli low cost, il 30% di queste è di clienti business.

sabato 20 febbraio 2010

No porco? No party!

Ritrovarsi in piazza e festeggiare un classico rito invernale di molte famiglie del paese: l’uccisione del maiale, la sua macellazione con la preparazione del lardo, della cotenna, delle carni e di quant’altro fosse commestibile. Era questo un evento speciale della civiltà contadina, che culminava in un allegro pranzo familiare propiziatorio.
La carne era piatto da ricchi e il maiale veniva macellato per far festa in occasioni speciali o lieti eventi, quali la nascita di un bimbo o un matrimonio. Nel week end del 26, 27 e 28 febbraio, a Senerchia, in provincia di Avellino, la Sagra del Maiale ravviva cultura e memoria contadine, impreziosite dalle regole della macellazione e dell’utilizzazione dell’animale di cui non si butta via niente.
Tante sono le prelibatezze che si potranno gustare in questa mostra mercato dei prodotti tipici e artigianali. Sarà una vera alchimia gastronomica: salsicce e costine di maiale alla brace, soffritto di carne suina e peperoni, pane casereccio, pasta e fagioli “cù ‘muss pint”, pizza di granturco e minestra “sperta” e, per riscaldare, gli immancabili falò e fiumi di vino rosso. La Sagra del Maiale di Senerchia ha anche un bell’aspetto no profit. I proventi, infatti, vengono utilizzati per opere di utilità pubblica o devoluti in beneficenza.

venerdì 19 febbraio 2010

Viaggi per sole donne

Le ragazze, come cantava Cindy Lauper, vogliono divertirsi. Ma se ci sono di mezzo gli uomini, che divertimento c'è? Meglio  lasciarli a casa  a lamentarsi, guardare il calcio in tv e impigrirsi, e partire per un bel viaggio in compagnia delle amiche del cuore . Che siano parenti, compagne di scuola, colleghe di lavoro  o le fedeli sodali di sempre poco importa: il "girl power" in salsa turistica è sempre più in voga e le proposte invitanti stanno solo lì ad aspettare. Il sito americano ShermansTravel ne ha scelte dieci da non lasciarsi sfuggire.

La prima, imperdibile tappa è naturalmente nel Belpaese, dove, lontane dai maschi lamentosi, ci si può immergere tra i tesori artistici di Firenze, dagli Uffizi al Corridoio Vasariano, dai palazzi Pitti e Vecchio alle meravigliose chiese, per poi rifocillarsi con la tradizione culinaria della regione , magari approfittandone anche per esplorare qualche cantina e assaporare i superbi vini toscani.

Per le amiche in viaggio che cercano soprattutto la soddisfazione del palato, gli esperti consigliano altre mete. Nulla è come la Provenza per divertirsi a esplorare i mercati dei villaggi alla ricerca di ingredienti veraci e tradizionali, per poi trasformarli in piatti gourmand in uno dei tanti corsi tenuti da chef stellati in ville in pietra del 18esimo secolo. E pochi luoghi al mondo possono competere con la bellezza naturalistica, unita alla distesa cordialità della gente e alla squisitezza dei vini, della Sonoma Valley. Distesa accanto alla più celebre (ma inflazionata) Napa Valley, a poche decine di km da San Francisco, offre una scelta di oltre 40 aziende agricole costruite attorno a castelli, ville e architetture "organiche", dove lasciarsi inebriare dai frutti dei soavi vigneti circostanti.

Troppa pace o troppo alcol? Il posto ideale per smaltire è South Beach, il cuore della movida di Miami, dove negozi chic sono pronti a soddisfare ogni esigenza per i due passatempi principali (se non v'interessa scoprire i gioielli del quartiere Art Decò): prendere la tintarella di giorno e folleggiare tra un locale e l'altro, magari accanto a grandi celebrità, la sera. In fatto di divertimenti scatenati, e messa a repentaglio del portafogli, solo un'altra meta può competere con il cuore pulsante della Florida: la rutilante Las Vegas . La città del peccato non è un paradiso solo per i maschietti, attirati da casinò, spogliarelliste e grandi eventi sportivi. Anche le donne troveranno di che spassarsela tra show imperdibili, concerti, spa da mille e una coccola e nightclub glamour.

Poco più di 400 chilometri separano "sin city" da Sedona, luogo dell'anima al centro dell'Arizona. Famosa per le sue "Rocce Rosse", che brillano di colori accesi all'alba e al tramonto, è una destinazione amata sia dagli escursionisti, attratti dalle centinaia di sentieri e percorsi da mountain bike, sia dagli spiriti contemplativi, specialmente New Age, che qui vengono per i "vortici spirituali" e la "convergenza armonica" facilitata dai monti. "Vita pura" è ciò che propone anche il Costa Rica, che ai ritiri yoga e ai resort eco-compatibili affianca infinite possibilità di passatempi vivaci, dal rafting nella giungla alle arrampicate al surf.

Ma per godere appieno di tavole e onde, il consiglio per le "fanciulle fuggiasche" è di partire per Bali. Troppo esotico? Niente paura, tra la dieci destinazioni ideali per le donne in viaggio ci sono la camaleontica Londra, capitale dello stile dove tornare di volta in volta alla scoperta di quanto è trendy, e l'immancabile New York, tappa obbligata per lo shopping selvaggio e gli acquisti griffati. E non dimenticate di prendere qualcosa per il vostro lui: se tornate a casa a mani vuote, i bei ricordi sarannoo subito sovrastati dal suo borbottio.

giovedì 18 febbraio 2010

Bit, da oggi apre finestra sul turismo

Con la presenza di 130 Paesi su un totale di circa 190 Stati riconosciuti nel mondo, si può tranquillamente dire che se alla Bit non c'é tutto il pianeta, poco ci manca. Anche quest'anno la Borsa internazionale del turismo si prepara a racchiudere i cinque continenti tra i padiglioni di Fieramilano, dove da oggi e per quattro giorni si aprirà una finestra sulle novità dell'offerta turistica, sulle proposte di viaggio più insolite, sui trend del settore.



Un soggiorno a Johannesburg per assistere alla finale dei Mondiali di calcio 2010? O magari un viaggio nel poco battuto Laos, tra montagne e altipiani? Per il popolo dei viaggiatori che affollerà come in ogni edizione la rassegna ci saranno centinaia e centinaia di possibilità tra cui scegliere. Circa 5.000 realtà saranno rappresentate tra gli stand allestiti in otto padiglioni da agenti di viaggio, tour operator, enti del turismo. "Il numero di espositori - spiega l'amministratore unico di Fiera Milano Rassegne, Enrico Pazzali - non ha subito flessioni, a dispetto della crisi, ma alcuni hanno optato per stand più piccoli, per cui c'é stato un leggero calo nel numero di metri quadri venduti". Sotto la Vela di Fuksas ci saranno dunque new entry come Albania, Ecuador, Sudan, Laos, Vietnam, e ritorni come Olanda, Antigua e Barbuda, Lettonia. Senza dimenticare i percorsi attraverso le bellezze e i sapori delle regioni italiane che, salvo il Molise, saranno tutte presenti in fiera. L'arrivo dei visitatori è atteso nell'ordine delle 150 mila persone. Come di consueto, i primi due giorni saranno dedicati agli operatori del settore, mentre nel weekend il quartiere espositivo di Rho-Pero aprirà le porte al pubblico.

"La forza di Bit - afferma ancora Pazzali - si esprime nella sua formula che permette di coniugare la focalizzazione di un evento rivolto al business con l'interesse che riscuote un grande appuntamento aperto al pubblico dei viaggiatori". A battezzare l'avvio della manifestazione, arrivata al 30/o anno di vita, ci penserà il ministro del Turismo, Michela Brambilla, la cui presenza è attesa in mattinata per il convegno inaugurale, e poi saranno decine le conferenze, gli incontri e i momenti di confronto che nei giorni successivi coinvolgeranno i protagonisti del sistema turismo. Diverse anche le novità. Tra i vari eventi, ad esempio, troverà spazio un workshop sul turismo religioso nelle tre fedi monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islam.

Un fenomeno che, dallo hajj dei musulmani alla Mecca fino al Cammino di Santiago de Compostela, muove ogni anno 18 miliardi di dollari e coinvolge almeno 300 milioni di persone di tutto il mondo, secondo dati della World Tourism Organisation. Spazio, infine, anche al progetto Expo 2015, ai percorsi nelle case museo di tutta Italia, al binomio sport-turismo. Un mercato in crescita, quest'ultimo, rivolto ai circa 15 milioni di italiani che, secondo le statistiche del Censis, vivono il turismo all'aria aperta. Un'intera nuova area di 5.000 metri quadri sarà dunque dedicata a percorsi per gli amanti del golf, della bicicletta, dell'arrampicata e della montagna.

Ad Arezzo con Beppe Bigazzi

È stato Direttore delle relazioni esterne dell’Eni, Presidente della Maserati, della Innocenti e amministratore delegato della Lanerossi e dell’Agip ma, come gli diceva la madre, è diventato popolare facendo "il bischero in tivù". Da nove anni, infatti, è co-conduttore della Prova del Cuoco su Rai 1. Ama definirsi un integralista della tradizione e ambasciatore nel mondo della cucina italiana e della sua Arezzo,che considera un baluardo a difesa dei piatti antichi.


IL MODO MIGLIORE PER INIZIARE LA GIORNATA è svegliarsi alle 5 e trenta, sorseggiare un buon caffè e fare un giro intorno al bastione Mediceo di Arezzo. Scendendo le scale del Duomo la vista spazia sui declivi dolci delle colline, un panorama incantevole che apre il cuore e predispone al bene. Si possono immaginare gli allevamenti bradi di oche, tacchini, anatre e polli. Ci sono i prati spontanei e il grano, che sa cercare l’acqua da solo.

QUATTRO PASSI fino a San Francesco con la basilica costruita in pietre e mattoni. Si imbocca quindi la via Cavour e svoltando poi a destra si arriva alla Pieve di Santa Maria con l’altissimo campanile traforato da 40 bifore. Questo andar per chiese mi rasserena. Siamo nel cuore della città che è rimasto praticamente intatto nei secoli ed è bello giocare con il tempo illudendosi che non sia passato.

DA NON PERDERE un tour in Piazza Grande, per i vari antiquari. Io ci vado quasi ogni giorno. Non serve acquistare qualcosa, basta guardare la merce esposta per respirare un’atmosfera straordinaria. La stessa che ha permeato La vita è bella di Benigni, il film girato proprio ad Arezzo, città scelta ad hoc, per contrapporre la sua bellezza all’orrore del lager.

LO SHOPPING Chi mi conosce lo sa. Non amo gli inglesismi e in vita mia sono entrato pochissime volte in un supermercato. Gli acquisti vado a farli direttamente in fabbrica. Consiglio invece di fare visita ai contadini e agli artigiani dei dintorni di Arezzo. Non si possono perdere le patate rosse di Cetica, l’olio extravergine fatto con le olive di Pratomagno, il pecorino Primo Sale e quello stagionato dei pastori della Valle dell’Ascione.

MI RILASSA andare a Ninfa, a pochi chilometri da Roma. Un tempo era il riparo ovattato di molti intellettuali che venivano ospiti della famiglia Caetani per risvegliare la propria creatività in una dimensione evasiva di rara bellezza. Adoro visitare il parco nelle varie stagioni, quando fioriscono le rose o il lillà a grappoli. In autunno è tutta una fantasia di amaranto, rosso arancio e ruggine, d’inverno tutto è evanescente, persino il gigantesco leccio o gli alberi della seta.

A PRANZO, meglio se con gli amici, vado a Terranova Bracciolini, all’Osteria dell’Acquolina. Percorro la strada dei 7 ponti da me rinominata "Dell’amore" perché quando 50 anni fa ci andavo in moto con le ragazze, queste mi si stringevano addosso. Adesso, invece, godo dei piaceri del palato. Adoro la pasta con il fiore ancora in boccio del cavolo nero, i Pici alla Scamerita di Cinta Senese, vale a dire una pasta fatta in casa solo con acqua, farina, sale e condita con un sugo ottenuto con il sottogola del maiale, spezie toscane, aglio, rosmarino. La sera esco di rado e vado a letto alle otto e mezzo.

SE POTESSI CAMBIARE QUALCOSA di Arezzo userei le parole di Cecco Angiolieri "terrei le donne giovani e leggiadre e vecchie e laide lasserei altrui". È un modo scherzoso per dire che la città è perfetta com'è: piccolina con gente spigolosa e sincera che non sa parlare con la lingua biforcuta e ti dice in faccia ciò che pensa.

DOVE ANDREI IN VACANZA Ho girato il mondo il mondo in lungo e in largo, Argentina, Brasile e partecipato alle ultime 4 edizioni della Mille Miglia, proprio per questo dico che il nostro paese è davvero incredibile. Uno scrigno di tesori senza eguali.

NELLA MIA VALIGIA ci metto una bottiglia di Torcolato di Breganze, un vino totale che si può bere perfino con il caffè a colazione, sorseggiare durante il pasto o centellinare con i formaggi e il dolce. Una delizia per il palato: mai partire senza

Il MARCA e il Parco della Scultura di Catanzaro

Si trova in uno dei punti più scenografici di Catanzaro e occupa gli spazi di una antica residenza patrizia della città. Non ha ancora due anni di vita, eppure è diventato uno dei poli museali più interessanti della scena italiana. Il MARCA, Museo delle Arti Catanzaro nasce nel marzo 2008 con la vocazione di essere un spazio multifunzionale dove possano convivere situazioni artistiche differenti, dall’arte antica alle opere dei grandi maestri dell’arte contemporanea.
Al piano terra del Museo, infatti, le nuove sale restaurate custodiscono le collezioni permanenti: opere di Antonello de Saliba, Battistello Caracciolo, Mattia Preti, Andrea Cefaly e Francesco Jerace, che raccontano l’evoluzione del linguaggio pittorico dal Rinascimento al Seicento, dal Barocco all’Ottocento, fino alle suggestioni impressioniste e simboliste. Le sale del piano nobile, invece, sono destinate allemostre temporanee, come quella dedicata a Antoni Tàpies appena inaugurata.

Il MARCA si pone, poi, come partner privilegiato di Intersezioni, il progetto di scultura contemporanea curato da Alberto Fiz, che dal 2005 si svolge ogni estate al Parco Archeologico di Scolacium (a una ventina di chilometri da Catanzaro), proponendo intriganti contaminazioni tra contemporaneo e antico. Il Teatro romano, i ruderi del Foro, le Terme diventano la suggestiva location di installazioni create, in dialogo con il passato, da artisti del calibro di Tony Cragg, Jan Fabre, Mimmo Paladino, Antony Gormley, Stephan Balkenhol, Wim Delvoye, Marc Quinn, Dennis Oppenheim.

Proseguimento ideale delle installazioni temporanee di Scolacium è il Parco Internazionale della Scultura, in città. Ricavato in uno dei polmoni verdi di Catanzaro, il Parco della biodiversita' mediterranea, accoglie le opere create per Intersezioni, che qui trovano la loro collocazione permanente.
Tra siepi, pini marittimi e ulivi sfilano, fra le altre, Uomo e Ballerina di Stephan Balkenhol, Cast Glances di Tony Cragg, Betoniera di Wim Delvoye, L’uomo che misura le nuvole di Jan Fabre, Seven Times di Antony Gormley, Electric Kisses di Dennis Oppenheim.

Info: Museo MARCA, via Alessandro Turco 63, Catanzaro, tel. 0961.74.67.97; www.museomarca.com. Orari: tutti i giorni 9.30-13, 16-20.30; chiuso lunedì. Ingresso: 3 €. Parco Internazionale della Scultura, via Vinicio Cortese 1. Ingresso libero.

mercoledì 17 febbraio 2010

La montagna è virtuale al Forte di Bard. Con mostre e scalate in 3D

Il “lupo delle favole” è diventato un caso internazionale. L’immagine dell’animale - titolo originale The storybook of wolf - che ha vinto il prestigioso concorso Wildlife Photographer of the Year 2009 è falsa e il primo premio è stato ritirato. Così Josè Luis Rodriguez, l’autore dello scatto incriminato, si è trovato a mani vuote. Le polemiche hanno fatto il giro del mondo ma non sono arrivate in cima al Forte di Bardche espone, fino al 25 marzo, le 97 foto del Wildlife, lupo compreso.


Una mostra tutta dedicata al concorso annuale di fotografia naturalistica che il Natural History Museum di Londra promuove dal 1964. Il percorso espositivo è un viaggio a tu per tu con la natura, ancora più significativo nel 2010,anno della biodiversità. Riproduzioni di grande formato, accompagnate da un’illuminazione ad hoc e da una colonna sonora che crea la giusta atmosfera, insieme a due video, uno dedicato ai cambiamenti climatici e l’altro, From Pole to Pole, sulle gelide terre di Artico e Antartide. Un’occasione da non perdere per due buoni motivi: è l’unica tappa italiana del Wildlife Photographer of the Year e la location è d’eccezione, quella del Forte di Bard.

L’imponente fortezza, simbolo della Valle d’Aosta, grazie all’ambizioso restyling degli ultimi anni punta a diventare il nuovo polo culturale delle Alpi Occidentali e il principale centro di divulgazione della cultura alpina, valdostana in particolare. Arroccato su una rupe a 106 metri d’altezza, il complesso del Forte occupa una superficie di 14 mila metri quadrati, tutti destinati ad aree espositive. Per ora è aperto al pubblico il Museo delle Alpi, 29 salemultimediali e interattive per un excursus virtuale nel tempo e nello spazio, tra tradizione e nuove tecnologie. Per i più giovani, invece, ci sono le Alpi dei Ragazzi, uno spazio per giocare e fare esperienza della montagna. Qui ci si può cimentare nella simulazione di una cordata per scalare il Monte Bianco; uno spasso anche per gli adulti.

Solo su prenotazione si visitano le prigioni del Forte, attraverso un intricato zig zag tra anguste celle. Ma le vere novità sono attese per la fine del 2010 con l’inaugurazione dei Musei delle Frontiere e del Forte e l’apertura di un albergo di charme all’interno della piazzaforte, il Cavour et des Officiers, un 4 stelle progettato da Vico Magistretti che ospiterà solo 22 persone, con suite affrescate. Per il momento si dorme all’Ad Gallias, nel centro del borgo medievale di Bard: 18 camere con terrazzino, abbaino o soppalco, spa "Ad Aquas" e ristorante con piatti della tradizione, ma anche menu vegani con lasagne al ragù di tofu e verdure.

In pochi chilometri, la 
Valle d’Aosta offre di tutto. Per gli amanti dello sci, dai freerider agli snowboarder, c'è il Monterosa Ski con 24 stazioni e 900 chilometri di piste. Gli escursionisti possono dilettarsi lungo i sentieri del Parco del Mont Avic, mentre per i gourmet c'è l'imbarazzo delle scelta tra le specialità locali, dal lardo di Arnad ai vini di Donnas.

Spostandosi invece verso Aosta, a 47 chilometri da Bard, l’arte torna protagonista. Riflettori puntati questa volta sul Cervino, la montagna più bella del mondo, come scriveva nel 1961Luigi Cravetto, amministratore delegato della Cervino S.p.A. La sua preziosa collezione è al centro della mostra Les riches heures du Cervin, al museo Archeologico Regionale. Fino al 9 maggio sono esposte 336 opere di 130 celebri pittori chiamati, tra il 1961 e il 1963, a esprimere la loro personale visione del Matterhorn. Così Salvador Dalì, Leonor Fini, Felice Casorati, Insho Domoto e Michelangelo Pistoletto, per citarne alcuni, hanno dipinto i 4478 metri dell’inconfondibile vetta italiana. Una mostra che è, al tempo stesso, la storia della montagna e il racconto visivo della Valle negli anni Sessanta.

Dopo il tour artistico, il meritato riposo. La new entry del capoluogo valdostano è il Wellness Valle d’Aosta, un “club” che raggruppa tredici strutture dove godersi un weekend di benessere tra bagno turco, massaggi, sauna e trattamenti personalizzati. 

L’uomo con la valigia. La storia del bagaglio in mostra a Torino


C’è chi la prepara in un attimo e chi impiega giorni interi con l’assillo costante di aver dimenticato qualcosa. Alcuni ci mettono dentro solo l’essenziale, altri non rinunciano a nulla, superfluo compreso: fare la valigia è un’operazione strategica. E rivelatrice. Da quando l’uomo si sposta, il bagaglio esiste, ogni partenza è un trasporto e quello che si sceglie di portare con sé è lo specchio di qualsiasi viaggiatore. 

L’uomo con la valigia. Piccola storia del bagaglio è il titolo della mostra al Borgo e Rocca Medievale di Torino, in scena dal 14 febbraio al 10 maggio. L'esposizione, curata da Paolo Novaresio, grande esploratore e attento osservatore del rapporto tra uomo e ambiente, è un percorso affascinante che dà ai visitatori la possibilità di “frugare” nei bagagli e tra gli oggetti, scoprendo i passaggi dell’evoluzione del modo di viaggiare dall’Ottocento a oggi. Borse, gerle, fagotti di pelle animale, scarselle in cuoio, bauli, cappelliere, recipienti in terracotta; morbide, rigide, pieghevoli, da portare a spalla, a tracolla, a mano o da trascinare. E, ancora, grandi, piccole, per muoversi in treno, aereo, cammello, mongolfiera o a dorso di mulo. 

L’enciclopedia della valigia è un interminabile elenco di modelli e materiali che raccontano popoli, abitudini e culture. C’è la sacca del pellegrino, simbolo di sobrietà e rinuncia al superfluo, l’esatto contrario della valigia del turista moderno, quella grande, ingombrante e super accessoriata, con le ruote e lucchetto antifurto. Il tipico bagaglio che contiene abiti per un mese anche quando il soggiorno è di tre giorni. Massima razionalizzazione dello spazio nella 24 ore del business man: pochi indumenti, kit da barba, documenti e agenda. Nera, sobria ed elegante, da non imbarcare mai in aereo. 

Nelle sale del borgo si viaggia a ritroso nel tempo, incontrando i bagagli mitici, dai bauli finemente decorati – usciti di scena nel 1959, anno del decollo del primo Boeing 707 destinato al trasporto passeggeri - alle valigie di cartone degli emigranti entrate nell'immaginario collettivo. Lo zaino con sacco a pelo del globe trotter ha segnato, invece, un’altra epoca, quella degli anni Settanta, introducendo il concetto di viaggio come iniziazione. La sezione Bagagli d’altri Mondi, ospitata nella Casa di Frossasco del Parco del Valentino, è dedicata ai nomadi Tuareg, alle traversate sahariane e ai bagagli dei carovanieri. Stretto indispensabile: pugnale, teiera, fornello a carbonella e una stuoia. Ma anche amuleti e reliquiari portafortuna, comfort spirituali di prima necessità. 

Tante le iniziative organizzate in occasione della mostra: visite guidate, conferenze e presentazioni di libri a tema. Fino all'8 marzo, il Museo Nazionale del Cinema (tel. 011.81.38.599) organizza la rassegna "Cinema e Viaggio", ogni lunedì. Si inizia con Alice nella città di Wim Wenders per finire con i Diari della motocicletta di Walter Salles. L'uomo e i suoi bagagli è invece il titolo del concorso fotografico online. Obiettivo? Immortalare l'infinita varietà delle valigie esistenti, nella loro accezione più ampia, dall'uso al trasporto. Dieci premi in palio, dal trolley trasformabile in zaino al set travel con poggiatesta gonfiabile e mascherina da notte (foto da spedire entro il 20 aprile 2010).

Alla fine, viene voglia di fare le valigie, con un pò di nostalgia per i "contenitori" di un tempo. Per il futuro ci sarà la nuova borsa "intelligente", che punisce chi tenta di forzarla con una scossa elettrica. Ultima frontiera del bagaglio made in Japan. 

Info: L’uomo con la valigia. Piccola storia del bagaglio, Borgo e Rocca Medievale, Parco del Valentino, Torino, 14 febbraio – 10 maggio 2010, tel. 011.44.31.701/02, www.borgomedievaletorino.it. Orari: mar-dom, 10-18; chiuso lun. Ingresso gratuito, tranne nella Rocca: intero 5 €.

martedì 16 febbraio 2010

Gli italiani vogliono la pausa primavera

Tre italiani su cinque chiedono la vacanza di primavera, un breve break  tra l’Epifania e la Pasqua, prima di tuffarsi nel lungo sprint estivo.  La proposta arriva dal 60% degli intervistati su un campione di 1.136 uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 60 anni, interpellati da Sitcom Editore in occasione dell’uscita in edicola del nuovo magazine Marcopolo.


Studenti e lavoratori in primis si dichiarano favorevoli a poter usufruire di una mini vacanza di 5 giorni, da collocare ad inizio Marzo.  Ma l’idea solletica anche pensionati e casalinghe, che pur avendo molto tempo a disposizione, chiedono questo break per passare più tempo con amici e parenti, normalmente impegnati tra studio e lavoro.
I dati raccolti da Sitcom Editore fotografano un desiderio che sembra essere largamente diffuso: 689 risposte a favore della pausa primaverile. Solo 89 interpellati bocciano l’idea, mentre 311 immaginano addirittura una vacanza più lunga, di almeno 10 giorni.
Ma perché gli italiani chiedono la vacanza di primavera? - Per il 41% degli intervistati le vacanze di Natale sono troppo stressanti, ingolfate di impegni obbligati: l’acquisto dei regali e le visite ai parenti non permettono un dovuto riposo. Molti anche coloro i quali dichiarano di essere costretti a sottrarre tempo alla vacanza per raggiungere i familiari dalle città dove vivono (37% delle risposte). Basti pensare che in Italia sono circa 700 mila gli studenti fuori sede (dati 2009 di Cgil-Funzione Pubblica) e più di 1 milione e mezzo i fuori sede (tra i 25 e i 54 anni) per motivi di lavoro (dati Istat 2005).
La situazione si aggrava ulteriormente con le festività pasquali, più brevi di quelle natalizie e quindi ancora più difficili da sfruttare per viaggiare o riposarsi. Cene, pranzi e acquisti non permettono un valido recupero, con il risultato che si torna al lavoro o allo studio più stanchi e più stressati di prima.
E come immaginano, quindi, di utilizzare questo tempo gli italiani favorevoli alla tregua di primavera? Al primo posto il riposo incondizionato con una lunga siesta casalinga (59%) o, al massimo, una visita alle terme o un viaggio all inclusive in crociera. Al secondo posto (21%) la cura degli animali domestici o degli hobby personali: lettura, film, collezionismo ma anche semplicemente leggere il giornale con calma o cucinare senza la fretta e le imposizioni orarie dettate dalla giornata lavorativa.
Al terzo posto, con particolare interesse della parte femminile del campione, c’è la cura della casa. Sono molti, infatti, gli italiani che dichiarano di avere difficoltà nel gestire le piccole e grandi incombenze quotidiane che sono richieste dalla propria abitazione. In primavera – poi - è il momento del temuto cambio stagionale degli armadi, spesso tralasciato o comunque realizzato di fretta (11%). Viaggi e vacanze all’estero sono indicati solo dal 4% del campione, che preferisce utilizzare le ferie estive per questo tipo di svago. Tra le altre risposte: la cura dell’auto o della moto, sport e giardinaggio.
“La disponibilità degli italiani a trascorrere parte del tempo libero in casa apre nuovi spazi per la crescita ulteriore della tv e delle pubblicazioni di qualità – dichiara Alessandro Cecchi Paone, direttore editoriale di Marcopolo -  Serve spazio mentale e relax fisico per seguire un bel documentario o leggere una rivista particolarmente curata. Marcopolo Tv e Marcopolo mensile da oggi in edicola si candidano a riempire al meglio i momenti che verranno destinati sempre più dagli italiani alla crescita personale e alla cura di sè.”.

domenica 14 febbraio 2010

Ferdinandea tra storia e leggenda

Di Domenico Antonio Scaturchio
«  Fresca profonda verde foresta. La luce vi è mite, delicatissima, il cielo pare infinitamente lontano; è deliziosa la freschezza dell'aria; in fondo al burrone canta il torrente; sotto le felci canta il ruscello ...
Si ascende sempre, fra il silenzio, fra la boscaglia fitta, per un'ampia via ...
Tacciono le voci umane ...
Non v'è che questa foresta, immensa, sconfinata: solo quest'alta vegetazione esiste.
Siamo lontani per centinaia di miglia dall'abitato: forse il mondo è morto dietro di noi.
Ma ad un tratto, tra la taciturnà serena di questa boscaglia, un che di bianco traspare tra le altezze dei faggi.
Questa è Ferdinandea. »

Cosi scriveva Matilde Serao la scrittrice napoletana che visitò la ferdinandea, conosciuta soprattutto per essere stata il casino di caccia dei Borbone, in quel 1886, raggiungendola da Napoli dopo un viaggio di oltre venti ore. Qui fu ospite del colonnello Achille Fazzari, il garibaldino che dopo l'unita d'Italia acquisto il complesso insieme a cinquemila ettari di terreno dal Ministero delle Finanze, che ne era divenuto proprietario dopo la chiusura delle fonderie e delle fabbriche militari che vi sorgevano, e perciò alle dirette dipendenze del Ministero della Guerra. Già, perchè la Ferdinandea sorse originariamente come residenza del capo delle Reali ferriere della vicina Mongiana, vanto di Ferdinando IV di Borbone e create nei 1736. Le ferriere di Mongiana erano un enorme complesso con tre altiforni alimentati dal legname delle estese foreste della zona, mentre il minerale era estratto dalle miniere di Stilo e di Pazzano. Nel periodo di Massimo splendore la fabbrica occupò circa 1200 tra operai e tecnici. Cosa si produceva? Innanzitutto, cannoni e fucili, i celebri ed eleganti fucili modello Mongiana, dalla canna lunga, istoriati, apprezzati dappertutto e oggi esposti a Napoli e a Parigi.
Oggi delle Reali ferriere rimane poco. Nel piccolo centro di Mongiana sono ancora visibili le due enormi colonne scannellate in ghisa poste all'ingresso dello stabilimento e alcuni ruderi della cinta muraria degli stabilimenti. Nella vicina Ferdinandea, invece, rimane il grande complesso, dove, accanto sorse la “casina di caccia” di Ferdinando di Borbone, che in questi e lussureggianti boschi compi con i suoi ospiti diverse battute caccia. Su iniziativa del Fazzari, poi, vennero create la segheria e la centralina elettrica, agli inizi del Novecento.

La Ferdinandea è una costruzione squadrata a due piani in stile austero, con al centro un vasto cortile con una fontana. Il tutto è in uno stato di forte degrada e abbandono. Di fronte all’ingresso principale del casino, a fianco di quello che consente l’accesso al complesso. una piccala e austera chiesa, abbandonata.

Degli arredi dell'enorme costruzione, con una vasta scala nell’ingresso principale, dove sono ancora visibili gli affreschi originari che l'adornavano, un tempo arredata con preziosi mobili e quadri, non resta quasi nulla. Infatti, dopo che il Fazzari vi soggiornò per diversi anni e avviò lo sfruttamento dei boschi e delle vicine sorgenti di acqua oligominerale già note come "Fonti della Mangiatorella”, acqua imbottigliata e commercializzata già allora.

giovedì 11 febbraio 2010

Macao, quando Pechino incontra Lisbona

Zona Amministrativa Speciale di Macao della Repubblica Popolare Cinese. É il nome altisonante e burocratico per Macao, un fazzoletto di terra di circa 30 chilometri quadrati che si affaccia sul mar Cinese meridionale. Ex colonia portoghese, dal 1999 è regione autonoma della grande madre Cina, un po' come la vicina isola di Hong Kong.
Le due realtà ex coloniali distano, infatti, poco più di un'ora di traghetto o aliscafo e sono, in modo differente, delle piccole perle europee incastonate nel regno del drago e delle lanterne rosse.

Hong Kong è chiamata la 'Mela gialla' dell'Oriente - paragonandola a New York o alle metropoli moderne europee come Londra o Berlino - mentre Macao potrebbe essere accostata facilmente a Lisbona o Porto per le atmosfere e i paesaggi che investono  il visitatore sospeso tra passato e presente. Non è, infatti, raro ritrovarsi immersi nelle architetture e nelle visioni tipiche portoghesi mentre si cammina per questo luogo noto ai più per i suoi casinò.

Infatti, l'ex colonia portoghese è oggi una delle mete preferite dai cinesi, e non solo, per giocare ai suoi numerosi e lussuosi casinò che le hanno valso paragoni con la lontana Las Vegas. Appena si attracca al porto di Macao, la costa offre alla vista i casinò più famosi come il Sands China oppure l'Oceanus, da poco inaugurato e situato ad appena tre minuti a piedi dal molo dei traghetti. Il progetto da 190 milioni di dollari non ha al suo interno, come molte strutture di Macao, albergo, sale vip o ristoranti perchè è esclusivamente dedicato ai giocatori occasionali e a chi si reca qui in giornata per poter giocare alle slot, a blackjack o a roulette. Inevitabile, però, la visita al Casinò Lisboa che pur essendo stato costruito negli anni Settanta oggi resta il casinò più famoso dell'Asia.

Macao per la sua posizione alla foce del fiume Pearl nei secoli passati fu porto molto frequentato e soprattutto era tappa importante della Via della Seta che metteva in comunicazione l'Oriente e l'Occidente, da Pechino a Roma. Nel XVI secolo i portoghesi individuarono qui un luogo adatto dove costruire una città che potesse essere di riferimento per il commercio tra Cina, Giappone, India ed Europa. E divenne cosi crocevia di culture mescolando anche religioni e tradizioni. Da Roma furono mandati molti missionari e una scuola cattolica si formò proprio in questa città dove, tra gli allievi più noti, si annovera il gesuita Matteo Ricci.
Tracce dell'architettura europea sono in tutta la città - dove il 95% della popolazione oggi è cinese e solo un 5% portoghese ma non è raro trovare cinesi che parlano il portoghese che resta lingua diffusa accanto alla principale, il mandarino - e uno dei simboli sono proprio le rovine della chiesa di San Paolo. Ne restano solo le scalinate e la facciata barocca che, come la copertina di un libro di illustrazioni, mostra attraverso le sue fessure scorci mozzafiato delle vie sottostanti. La prima chiesa fu distrutta da un incendio nel 1601 e fu, però, subito ricostruita entro il 1637. Nel 1835, infine, un tifone ed un incendio la distrussero lasciando a testimonianza solo quello che oggi è possibile visitare. Proprio vicino alla chiesa, prendendo una strada in salita, è possibile vede la Fortezza del Monte, ex edificio militare oggi adibito a museo della città. La vista da lì è meravigliosa nonostante alcuni edifici moderni adibiti a casinò che restano un pugno nello stomaco per la loro esuberanza architettonica.
Un altro monumento che rende particolare Macao è il faro di Guia il più vecchio di tutta la costa cinese, accanto al quale si erge un antico forte portoghese. Ai piedi della sua collina, per gli appassionati, è possibile visitare il museo del Gran Premio di Macao, la più famosa corsa automobilistica dell'Asia. Altri monumenti degni di nota sono la piazza Largo Do Senado con la chiesa di San Domenico e i deliziosi giardini di Camoes che prendono il nome dal poeta portoghese Luis de Camoes.
 
Macao è prevalentemente meta di gite realizzate in giornata dai turisti che arrivano da Hong Kong oppure di week end di cinesi che passano le giornate chiusi nei suoi popolari casinò. Ma la città è anche meta apprezzata per la sua cucina che fonde la tradizione portoghese con quella locale, cinese, dando vita e una enogastronomia alquanto originale - e non è raro trovare insegne dove il gallo tipico portoghese va a braccetto con il drago -. Non manca mai nei menu il bacalhau, baccalà, e famosa è la pasticceria con dolci a base di uova e frutta.

"Ferreira do Amaral" è una grande piazza in cui si trova il ponte che collega il quartiere antico con la zona in cui si trova l'aeroporto e riassume una delle caratteristiche principali di Macao: la mescolanza del passato e del presente. Per non dire del futuro, grazie alle architetture futuristiche e scintillanti dei suoi hotel e casinò. La bellezza di Macao, però, resta racchiusa nel suo centro storico e pedonale dove sembra di essere nel cuore dell'Alfama di Lisbona tra azulejos e profumi di baccalà annaffiato con del buon Porto.

Il volo sottomarino di Mr Virgin

Planare nelle profondità degli abissi, lanciarsi all'inseguimento di balene e delfini, esplorare la barriera corallina come seduti davanti allo schermo di un televisore in tre dimensioni. Finora era solo un'utopia vagheggiata dai film di fantascienza.
Da oggi  è realtà. Direttamente dal futuro è arrivato Necker Nynph, il primo aereo sommergibile che inaugura la nuova era del turismo sottomarino. Uno svago per ricchi che possono permettersi di sborsare 25 mila dollari a immersione.

Voli subacquei nel mar dei Carabi. La "Nnfa di Necker" è il nuovo giocattolino iper-tecnologico del tycoon dei trasporti britannico Richard Branson. Dopo aver lanciato il business del turismo spaziale con la Space Ship Two, la navicella che porterà nel cosmo i turisti al costo di 200 mila dollari, il magnate della Virgin ora mette a segno un altro guinness, offrendo ai suoi clienti vip un viaggio esclusivo nell'oceano caraibico. Il prototipo del jet sottomarino è stato commissionato all'azienda aeronautica californiana Hawkes Ocean Techologies  ed è costato 664 mila dollari. Farà base a Necker Island, un isolotto nell'arcipelago delle Virgin Islands di proprietà di Branson, dove sorge un lussuosissimo complesso di ville. L'aereo sommergibile è solo l'ultimo gadget che completa il costoso pacchetto offerto dalla Virgin Limited Edition: 88 mila dollari per sette notti sul catamarano Necker Belle, attraccato nel porto dell'isola, oppure 300 mila per una settimana in villa. A parte, un immersione di 120 minuti a bordo dell'aereo sommergibile, sul quale possono prendere posto due persone accanto al pilota, al costo di 25 mila dollari a persona.

Come funziona. Il jet sottomarino può volare fino a 40 metri sotto la superficie, ma l'obiettivo è perfezionare motori, propulsione, velocità e pressurizzazione dell'abitacolo per poter scendere fino a 30 mila piedi, più giù dell'altezza dell'Everest. L'aereo è realizzato in fibre di carbonio, dispone della tecnologia-base che distingue i caccia di ultima generazione e ha un sistema di immersione basato su due ascensori verso il basso, posizionati sotto le ali laterali, proprio come gli aerei dotati della tecnologia VTOL (Vertical Take-Off and Landing).

Unica differenza: il volo avverrà sott'acqua, ad una velocità fra 2 e 5 miglia nautiche. L'ideatore e costruttore Graham Hawkes spiega che "il velivolo decollerà verso il basso, adoperando la superficie dell'acqua come una pista d'aeroporto e controllando i comandi con un joystick come quello delle comuni Playstation". "La Necker Nynph è un veicolo totalmente nuovo paragonabile a un elegante cabriolet subacqueo - ha spiegato Karen Hawkes, portavoce dell'azienda costruttrice - E' diverso da un comune sommergibile perché specificamente progettato per immersioni a profondità subacquee in acque tropicali. E' un vero e proprio aereo così agile da poter inseguire le balene, modificando rapidamente la rotta e offrendo ai passeggeri una visione a 360 gradi".

Comfort ed eco-sostenibilità
Lo spazio a bordo è minimo: solo due posti per i passeggeri, a destra e sinistra del pilota. Ma il comfort è assicurato: i due vani per i turisti sono attrezzati come poltrone di business di Virgin Atlantic, con schienale declinabile, possibilità di scattare fotografie, telecamere e schermi digitali per una visione a tutto tondo. Un'escursione da Paperoni, insomma, ma senza dimenticare il rispetto dell'ecosistema marino. "Il basso livello di luce e di emissioni acustiche ne garantisce il minimo impatto ambientale - sottolinea l'ingegnere californiano. "L'aereo-sub - aggiunge - è progettato per sfiorare e non poter atterrare sulle barriere coralline".

Come prenotare. Già dal 20 Febbraio - assicura Branson - sarà possibile per gli ospiti del resort che sorge su Necker Island prenotare le escursioni, che avranno luogo dalla fine di marzo. A renderle uniche, sarà l' eccezionale agilità del Necker Nymph, che con la sua grande rapidità consentira ai facoltosi sub-turisti di sfrecciare fianco a fianco coi delfini, esplorando le barriere coralline e gli antichi e suggestivi relitti di galeoni appoggiati da secoli sul fondo del mar dei Caraibi. I costruttori pensano che il turismo di lusso sarà solo il trampolino di lancio dell'invenzione e parlano di possibili applicazioni nel cinema, nella ricerca scientifica, nella tecnologia industriale. Al momento (e chissa ancora per quanto), però, la Bat-mobile degli abissi rimane solo un capriccio da ricchi.

mercoledì 10 febbraio 2010

10 avventure invernali da brivido

L'adrenalina della discesa in snowboard dalla cima di un vulcano, l'emozione di un trekking sul Kilimanjaro e la natura selvaggia della Nuova Zelanda o una nuotata ai confini del mondo alle Cascate Vittoria

C'è chi anche in inverno ha bisogno di sfide, adrenalina e velocità, sono quelli che non amano stare ore in coda a skilift o seggiovie ma hanno sempre voglia di nuove avventure. Allora cosa c'è di meglio di una discesa in snowboard giù da un vulcano? Il monte Tokachidake in Giappone offre questa possibilità per gli amanti del brivido. Se non si ama lo sci non c'è problema. Si può provare l'emozione della velocità stando "comodamente" seduti in un bob nell'Olympic Park dello Utah. Un pilota addestrato accompagna 3 passeggeri in un percorso di 15 curve, raggiungendo velocità fino a 80 km/h, sconsigliato per i deboli di cuore. Oppure si può navigare su una rompighiaccio nelle acque dell'Antartide attraverso il canale di Drake, uno dei tratti di mare più burrascosi al mondo. In alternativa ci si può concedere una gita in dog-sledding, a bordo di una slitta trainata da cani si possono attraversare foreste congelate, laghi, montagne e canyon.

Per chi non ama sci o snowboard un'altra alternativa emozionante può essere il trekking in zone selvagge come Torres del Paine in Patagonia e sul Kilimangiaro in Tanzania. Le Torres del Paine sono un gruppo di enormi monoliti di granito erosi dal ghiaccio, dall'acqua e dai venti. Si può piantare la tenda all'ombra delle imponenti montagne da cui si può vedere all'alba un paesaggio dai colori surreali. I percorsi per escursionisti sono numerosi, ideali sia per gli amanti del trekking che delle passeggiate a cavallo o delle arrampicate.
Il vulcano Kilimanjaro con i suoi 5895 m è la montagna più alta dell'Africa e si erge maestosa sopra la giungla. Offre diverse vie per raggiungerne la cima. Il Kilimanjaro ha tre coni vulcanici: il Kibo (5895 m), il Mawenzi (5150 m) e lo Shira (3962 m). Per salire sul Mawenzi bisogna sapersi arrampicare su rocce e ghiaccio. La salita all'Uhuru è invece un sforzo affrontabile con un buon allenamento e una adeguata acclimatizzazione per evitare il male d'altitudine. Le tre vie più facili sono Marangu, Rongai e Machame dove non è necessaria una specifica esperienza di montagna ma basta essere in buone condizioni fisiche. In fondo alla salita al Kilimanjaro c'è un cartello che dice: Congratulations! You are now at Uhuru Peak, Tanzania, 5,895 m. AMSL. Africa's Highest Point. World's Highest Free-Standing Mountain. One of World's Largest Volcanos. Welcome. Un punto di arrivo da foto ricordo obbligatoria.

Chi ama il brivido non può lasciarsi sfuggire l'occasione di fare un bagno ai margini della Cascate Vittoria: si chiama "piscina del diavolo" ed è uno specchio d'acqua sul bordo delle cascate. Sembrerà di nuotare sul confine del mondo. Partendo dai piedi delle cascate, poi, il rafting sul fiume Zambesi è un'avventura indimenticabile: 19 rapide tra il 4º ed il 6º grado da percorrere in una giornata. Paura e adrenalina di fronte ad un muro d'acqua in una discesa che sembra non avere fine.

In Nuova Zelanda, sulla costa occidentale dell'Isola del Sud, ci sono alcuni dei più spettacolari ghiacciai del mondo, uno di questi è il Glacier Fox, che si trova a soli 300 metri sul livello del mare. Chi ama la natura selvaggia non può perderselo: il Glacier Fox è uno dei ghiacciai  più grandi e più accessibili del mondo (insieme al Franz Josef, che è abbastanza vicino). Imperdibile, per gli appassionati, il trekking bordo di crepacci, tunnel e grotte di ghiaccio.

In ultimo, rimane il fascino dell'Overland Track in Tasmania (Australia), una passeggiata nella vera natura selvaggia che attraversa spettacolari montagne, costeggia bellissime cascate in una varietà di ecosistemi affascinanti. L'Overland Track percorre la distanza di 65 chilometri attraverso il cuore del Tasmanian Wilderness World Heritage Area da Cradle Mountain, montagna più alta della Tasmania, a Lake St Clair, il lago più profondo d'Australia.

martedì 9 febbraio 2010

Milano da mangiare

Di lucia saccà
In un piccolo quartiere di Milano, in via Panfilo Castaldi e dintorni si trova la food-street, la strada dei sapori esotici intorno alla quale è possibile fare un giro del mondo gastronomico di cucina etnica.
L’attitudine a scoprire usi e costumi di un altro popolo è un fenomeno ormai consolidato da molti anni. La cucina etnica ha invaso l’Italia, alimentata dal duplice filone dell’immigrazione e della maggiore curiosità degli italiani a conoscere le altre culture.
Le nuove proposte gastronomiche  trovano sempre più spazio sia nei menu dei ristoranti sia nei carrelli della spesa e nelle dispense delle nostre case. Gli scaffali del supermercato allineano accanto al riso carnaroli, il riso basmati, accanto allo zafferano la curcuma, o ancora, accanto ai fagiolini i fingers lady (fagiolini orientali okra). Non ci facciamo più nemmeno caso. Nomi come cuscus o taboulè, tipici della zona nordafricana, o il sushi e il sashimi giapponese, o ancora il churrasco, tipico del Brasile stanno diventando sempre più familiari. Milano, a questo punto diviene la città che meglio descrive e contiene gli elementi del legame con l’esotico. Ed è proprio in Via Panfilo Castaldi a Milano che troverete una vasta offerta di locali specializzati in cucina etnica. Fate una passeggiata nel quartiere o nelle strade adiacenti e lasciatevi tentare da uno dei locali per una cena diversa. Ne elenchiamo alcuni:

AFRICA                                                                                          
Via Lazzaro Palazzi 9
Tel.  02-29525984
Sito :www.inmilano.it
Cucina Eritrea

ASMARA
Zona porta Venezia, Via Lazzaro Palazzi 5
Tel.  02-29522453
Cucina Eritrea ed Etiopie
Sito:www.ristoranteasmara.it

VITTORIA
BOLLATE MI - Via Pace, 6
Tel.  02-3510350
Cucina egiziana

SHANGRI-LA
Via Lazzaretto 8;
Tel. 02.29510837.
Cucina coreana
Sito: http://www.shangrilamilano.com/Italy/default.htm

La Calabria presenta due iniziative alla BIT di Milano

Le celebrazioni per il cinquecentenario della nascita dell’astronomo Luigi Lilio ed un convegno internazionale sulla grotta della Monaca di Sant'Agata d’Esaro. Queste due delle iniziative che saranno presentate dalla Regione Calabria alla Bit di Milano.
Le due inizitive sono state presentate stamani dal Presidente della Regione, Agazio Loiero, dall’assessore regionale al turismo, Damiano Guagliardi, dal sindaco di Cirò, Mario Caruso, e dallo speleologo Felice La Rocca. «E' nostra intenzione – ha detto Loiero – sfruttare la meglio tutti i percorsi turistici come ad esempio quelli storici. Il cinquecentenario della nascita di Luigi Lilio e la grotta della Monaca rappresentano due esempi importanti del nostro impegno in favore del turismo culturale».
Luigi Lilio nacque a Cirò nel 1510 e nel 1582, studiando i movimenti lunari, mise fine al calendario giuliano per dar vita a quello gregoriano che è tutt'ora in uso. «Lilio – ha detto Guagliardi – è una delle personalità calabresi che noi vogliamo celebrare a livello mondiale. La Calabria è una regione che ha prodotto civiltà in Italia e nel resto dell’Europa. Alla Bit di Milano presenteremo le celebrazioni del cinquecentenario della nascita di Lilio che abbiamo realizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale di Cirò».
È stato il sindaco di Cirò, Mario Caruso, a ricordare come Lilio fu il primo «attraverso i suoi studi ad affermare che il territorio lunare non era liscio ma montuoso. E proprio uno dei crateri della luna è intitolato a Lilio. Parliamo, quindi, di un personaggio di straordinaria importanza».
Ad illustrare la particolarità della grotta della Monaca a Sant'Agata d’Esaro è stato lo speleologo Felice La Rocca, condirettore scentifico di un gruppo di ricercatori dell’Università di Bari che nel 1997 iniziarono la loro campagna di scavi. «Questa grotta – ha detto La Rocca – è unica in tutto il bacino del Mediterraneo. Si tratta di una miniera di 300 metri all’interno della quale possono entrare 50-60 visitatori. All’interno della grotta abbiamo trovato gli strumenti che i minatori della preistoria utilizzavano per tirare fuori i minerali».
Alla Bit di Milano sarà presentato un convegno internazionale durante il quale saranno illustri gli esiti delle ricerche effettuate in questi anni. Secondo Guagliardi, «la grotta della Monaca è una delle scoperte più interessanti degli ultimi 50 anni della Calabria. Questa è stata una grotta abitata dall’uomo dove settemila anni fa la gente si recava per pregare. Voglio ribadire che il turismo non può essere solo ludico, ma deve servire anche per far conoscere i luoghi e la cultura. Questo è un sito che si trova nel cuore del Parco del Pollino e può essere presentato nel suo modo naturale».

Le 10 città del divertimento

Party in spiaggia, locali pieni di gente interessante, sensuali scuole di tango o il fascino irresistibile della movida mediorientale. Sono le 10 città del divertimento secondo la celebre guida Lonely Planet.

Sempre in pole position Ibiza, la più conosciuta delle Isole Baleari e la più mondana. Ogni notte Ibiza è animata da party che hanno come parole d'ordine "divertimento puro" e "trasgressione".



Segue Buenos Aires nominata dai porteños "la città che non dorme", è una città che nella notte risplende silenziosa ed affascinante. La serata ideale è una cena in un tipico Club a ritmo di tango. E se tango e musica non sono nelle tue corde, Buenos Aires ti sedurrà con il suo shopping sfrenato, con i vecchi bar carichi di atmosfera o con la vita notturna.

Berlino è divertimento 24 ore su 24: è una metropoli densa di sfarzo, musica, luci e divertimenti e ha superato da tempo in fama e splendore altre grandi città della scena notturna, come Londra, New York e Tokyo. Pochi luoghi al mondo sono dediti al divertimento come la capitale tedesca. Oggi Berlino è la capitale del divertimento nel segno della musica elettronica. Rave party, chill-out, feste che continuano per ore e ore, giorno dopo giorno, fanno parte del Dna della città.

Tel Aviv è definita la regina della movida orientale, è la città che non si ferma mai. Centro nazionale del divertimento notturno, le sue vie sono piene di night clubs che offrono ogni genere di musica, discoteche, ristoranti, pubs, coffee houses, dancings, cinema, teatri, auditorium e sale da concerto, la sua spiaggia regala l’emozione di un bagno e di una romantica passeggiata lungo il litorale

La notte di Budapest, invece, è divisa tra divertimenti turistici e locali trasgressivi. Pub, jazz club e topless-bar ma anche grandi discoteche chiassose. Se invece puntate a un divertimento più colto, andate a chiedere i programmi del Petofi Csarnok, il più importante centro culturale della gioventù di Budapest, dove organizzano concerti di ogni genere musicale. E dopo il divertimento della notte? L'ideale è lasciarsi cullare alle terme: i bagni Gellért tra liberty e benessere sono imperdibili.

Locali da ballo dove improvvisare una salsa in compagnia dell'orchestra o semplicemente un buon ristorante dove assaggiare i prodotti tipici della Repubblica Cubana: questo è l'Havana, la capitale di Cuba. L'isola è sinonimo di bellissime spiagge, acque cristalline, gente simpatica e ritmi latini. Un sigaro, forse. Sicuramente un bicchierino di buon rum, magari in uno dei locali amati da Hemingway, per entrare nel clima giusto, che è incline al divertimento e alla gioia.

E Montreal? E' una delle più vitali città del mondo. A Montreal si respira una joie de vivre, una voglia di divertirsi, una passione per la vita in generale, che neanche i freddi mesi invernali riescono a mitigare. Anche in pieno inverno i ristoranti, i bar, le discoteche, i cinema sono pieni di gente con un unico obiettivo: uscire e divertirsi.

Las Vegas non si può spiegare in due parole, Las Vegas si deve vivere. E' il "Paese dei Balocchi" per ragazzi e adulti. Movida, divertimento, casinò, discoteche... Il ritmo di Las Vegas è questo. Collocata nel deserto del Nevada, Las Vegas è una città dove tutto è possibile. Lo skyline di questa località è dominato da hotel, alberghi, casinò, luminosi luci al neon e montagne russe, mentre le strade sono piene di migliaia di persone e boutique di famosi stilisti.

Con il calar del sole Lisbona riserva molte sorprese grazie ai tantissimi bar, locali e discoteche aperti fino all'alba. Il quartiere per eccellenza del divertimento by night è da sempre il Bairro Alto, ma anche l'area lungo i cais, le rive de Tago, è diventata un vero proprio punto di riferimento per la vita notturna della città.

Ad Istanbul non mancano di certo le occasioni per divertirsi. I migliori ristoranti, sia tipici sia internazionali si trovano in questa città. Istanbul è inoltre ricca di locali che restano aperti fino al mattino, in grado di accontentare tutte le tipologie di turista. Numerosi anche i caffè, parte integrante della cultura della città adatti ad ogni gusto e ad ogni tasca, dai più lussuosi ai più economici. E per chi ama lo shopping, da non perdere un giro nel Grand Bazar, con i suoi 4000 negozi dove si può trovare di tutto.

lunedì 8 febbraio 2010

NASCE BIT SPORTLAND, NUOVA AREA DI BIT 2010 DEDICATA AL TURISMO ALL'ARIA APERTA

Tutto sport e aria aperta sarà il nuovo settore espositivo alla prossima edizione della Bit 2010, la Borsa Internazionale del Turismo in programma dal 18 al 21 febbraio a Fieramilano. Si chiama Bit Sportland la nuova area dedicata al turismo open air e che si rivolge agli sportivi che amano in particolare la montagna, la bicicletta e il golf.

A questa nuova esposizione tematica sono dedicati 5.000 mq nei padiglioni 6 e 10 della Fiera di Rho.
I numeri di questo settore danno ragione agli organizzatori, che vedono nei turisti appassionati degli sport all’aria aperta un pubblico attivo e numeroso: 15 milioni gli italiani, pari al 59% della popolazione, sono attivi dal punto di vista sportivo, in particolare nel Nord della Penisola. Tra questi, secondo i soli dati forniti dal Cai, sarebbero 700 mila quanti praticano sport alpinistici; sempre tra gli appassionati di montagna gli sciatori sarebbero 2 milioni e 300mila, cui si aggiungono 450mila snowboarder. Nel settore degli sport montani il fatturato ammonta a oltre 1 miliardo di euro.
Per Acma-Federciclismo almeno in 2 milioni praticano sport pedalando sulle due ruote. Nel complesso, nel nostro Paese questo è un mercato che vale 51 miliardi di euro, cioè il 3% del Pil, secondo il Censis. Quanto al golf sono circa 84.000 i praticanti e 334 i campi in Italia, che rappresentano un business turistico stimato oltre 100 milioni di euro, con stime di crescita.
Alla Bit vengono esposti sia prodotti tecnici che, naturalmente, turistici, dedicati ai viaggiatori per sport. Suddivisi in tre spettacolari spazi allestiti ad hoc, verranno presentate le tre discipline ambientate adeguatamente. Qui si potranno ammirare show di professionisti e provare dal vivo percorsi sportivi per testare l’emozione dei tre sport in vetrina. I ciclisti, ad esempio, potranno disporre di una struttura adatta sia a Mtb che e-bike, con biciclette con pedalata assistita, dove potranno testare i prodotti tecnici esposti.
Su un sistema di torri aggettanti di 16 metri di altezza e strutture Boulder, saranno predisposti tracciati di free climbing, allestiti in collaborazione con le guide alpine di Mountain Kingdom, per gli appassionati di montagna, anche neofiti, che qui potranno provare l’emozione della rampicata libera.
Agli sportivi d’alta quota è dedicato il convegno che si terrà sabato 20 febbraio 2010, alle ore 11.00
intitolato “Sicurezza in montagna e turismo responsabile in Nepal” (Sala Gamma 2 - Padiglione 2/4).

L’area golf ospiterà una riproduzione fedele di una delle più celebri buche del mondo, che ripete teatralmente la scenografia del contesto originale.
Lo scenario di Bitland è funzionale a proporre nuove opportunità di sviluppo turistico per i diversi territori, adatti a accogliere i viaggiatori appartenenti a questa nicchia di mercato, pur vasta, ma non ancora certamente satura, ed anzi piena di occasioni favorevoli da cogliere.
Bitland pensa agli sportivi in quanto possibili viaggiatori, turisti esigenti e preparati con ambizioni specifiche.
L'"outdoor" è da identificarsi come uno stile di vita che ormai riguarda milioni di persone che lo pongono come criterio di acquisto di beni, di servizi e di viaggi.