giovedì 31 marzo 2011

WallyIsland, un'isola galleggiante

Nome in codice: WallyIsland ed è il top del top degli yacht. In pratica, un'isola galleggiante di 99 metri che piacerà molto ai magnati che non avranno più bisogno di una fissa dimora, dato che sull'imbarcazione non manca proprio nulla. Un parco di 1000 mq con tanto di panchine e gazebo, un campo da tennis regolamentare, un campetto da calcio, un eliporto, un'ampia piscina a poppa e, sottocoperta, stanze, saloni (tra cui il cinema!) e ogni tipo di comfort, a partire dalla Spa. Per ora è solo un prototipo, ma presto sarà realtà.
Ideata dall'italiano Luca Bassani, presidente e fondatore della Wally Yacht, con sede nel Principato di Monaco, questa geniale imbarcazione prevede come caratteristiche principali la comodità e la velocità. Fa parte di quella categoria di yacht detti anche 'gigayacht', per spiegare meglio il concetto di eccellenza e di lusso sfrenato. Può ospitare 24 persone oltre a 40 membri dell'equipaggio. Il serbatoio può contenere 750mila litri di carburante e, al suo interno, contiene anche un tender per raggiungere la riva lungo 13 metri. Il prezzo? Ovviamente off limits.

martedì 29 marzo 2011

Quali sono le spiagge più belle del Mediterraneo?

Cap de Favártix
Con l'estate alle porte non poteva certo mancare una classfica sulle dieci spiagge più belle e nascoste del Mar Mediterraneo. La top ten, stilata dalla celebre guida Lonely Planet, mette sul podio Cabo de Gata, in Spagna, Cap de Favártix, sempre in terra iberica, più precisamente a Minorca, e Banyuls, in Francia. In quarta posizione Cala Gonone, nel Golfo di Orosei in Sardegna, seguita dalla Penisola Delimara a Malta.
Al sesto posto troviamo un'altra perla del Belpaese, Maratea, in Basilicata, al settimo Kamenjak, in Croazia e all'ottavo la Penisola di Luštica, nel Montenegro. Ultime posizioni occupate da due posti in Turchia: Kabak e Gökçeada. Per trovare distese di sabbia bianca dal mare cristallino non è, quindi, necessario affrontare lunghi viaggi per il mondo, basta andare nel bacino del Mediterraneo, che offre lidi e paesaggi meravigliosi. Per la prossima estate, se non l'avete già fatto, avete altre dieci spiagge da visitare.

domenica 27 marzo 2011

Il ministro e la battuta sui Bronzi. La Calabria contro il «leghista» Galan

«Giù le mani dai bronzi di Riace!». È bastato che buttasse lì il dubbio se sia sempre opportuno lasciare lì sul posto i tesori ritrovati, scegliendo come esempio (ahi...) le statue elleniche, e il neoministro alla Cultura Giancarlo Galan è stato investito da un fitto lancio di missili terra-aria calabresi. L'accusa più infida: leghista! A lui, che coi leghisti ci litiga da sempre.
La polemica anti-padana, in realtà, non tocca solo le splendide sculture quasi certamente appartenenti all'arte greca del V secolo a.C. Bastava leggere ieri mattina sul Tempo l'acido commento alle parole con cui Galan aveva sostenuto che «solo l'Italia ha due Festival del Cinema. In Francia c'è Cannes, in Germania quello di Berlino, in Svizzera soltanto Locarno. Venezia è il Festival del cinema più antico del mondo, è e sarà l'unico in Italia». Non l'avesse mai detto! «Donchischiotte che va alla guerra con lo spadone tagliateste». «Generale che fa bum col cannone ma sbaglia mira e sventra tutti». «Nerboruto». «Padanissimo». Nella foga, la paladina capitolina Lidia Lombardi è andata oltre. E citando la città serenissima come fosse Busto Arsizio o Latina (con tutto il rispetto per Busto Arsizio e Latina) ha ricordato al «padano» Galan che «in questi giorni arrivano a Roma Woody Allen e Debra Winger. Due divi che in Laguna non si sognano di salire, se non appunto quando, in qualche annata, passa un loro film, in o fuori concorso...». Testuale. Perché mai andarci, a Venezia: per vedere la basilica di San Marco, i Frari, il Canal Grande o Palazzo Ducale? Boh...

Il fronte più caldo contro l'ex governatore veneto, però, l'hanno aperto i calabresi. Per un interrogativo che il neo ministro si era posto in un'intervista al Sole 24 ore: «I Bronzi di Riace sono stati trovati nei mari della Calabria ma solo per questo devono rimanere in quella zona?». «Più o meno come dire che sarebbe il caso di pensare a una sede diversa. E forse pensare che basterebbe uno schiocco di dita per trasferire altrove, magari in Padania, i Guerrieri che il mondo ci invidia», traduce la Gazzetta del Sud. La quale tuona: «Una levata di scudi compatta infrange il sogno del ministro». E giù reazioni più o meno indignate. Il governatore Peppe Scopelliti, diplomatico: «Sono convinto che si tratti di una frase estrapolata all'interno di un contesto molto più ampio. Comunque i Bronzi da Reggio non si muoveranno». Il sindaco Giuseppe Raffa, pugnace: «I Bronzi non rappresentano un patrimonio calabrese solo per un mero ritrovamento geografico. Fanno parte di una tradizione millenaria, quella della Magna Grecia che, vorrei ricordare, affonda le sue radici proprio nell'estremo lembo dell'Italia: essi sono l'emblema visibile e maestoso di una civiltà che si è irradiata partendo proprio dai territori Meridionali. Una storia millenaria che gelosamente custodiamo sul territorio».

Destra e sinistra, tutti insieme. Il senatore Luigi Meduri, storico esponente post-fascista: «Tra i Bronzi e la città c'è un legame indissolubile. Nessuno si illuda di reciderlo». Michelangelo Tripodi, il segretario regionale dei comunisti italiani: «È un'evidente dichiarazione di guerra condita da una barbara e insultante concezione neo-colonialistica, in salsa veneta e leghista» frutto di «uno spiccato anti-meridionalismo e un disprezzo per la Calabria, i calabresi, Reggio e i reggini». Giuseppe Bova, ex presidente del Consiglio regionale: «Gratta gratta il federalismo dei leghisti è solo a senso unico: quello di marca lombardo-veneta». Uno strafalcione rilanciato dal quotidiano Il Domani, la cui cronaca inizia così: «Il neoministro della Cultura, il 55enne leghista veneto Giancarlo Galan...». Ora, se c'è un berlusconiano in rapporti pessimi da anni con la Lega Nord, della quale ha detto peste e corna (un esempio per tutti, la definizione delle ronde padane: «un mostruoso fai-da-te»), è lui, quello che per la mole corpulenta chiamano ironicamente il «Galan Grande». E può darsi che sul tema, come ha detto la soprintendente ai Beni archeologici calabresi Simonetta Bonomi, lei pure padovana, («non è informato sullo sforzo economico sostenuto per il restauro dei Bronzi e la sistemazione del Museo Nazionale») sia stato come ministro un po' spiccio.

Ogni calabrese consapevole che non è in ballo solo l'oltraggio all'onore regionale ma il modo in cui va difesa la propria terra, però, deve porsi alcune domande. La storia millenaria della Calabria è davvero «gelosamente custodita» come dice il sindaco nonostante la devastazione delle coste, compresa quella a nord di Riace dove sorge uno degli ecomostri più orrendi della penisola? È mai possibile che due tesori immensi come i Bronzi (che sarebbero il cuore dei più grandi musei del pianeta) abbiano un terzo dei visitatori paganti dello zoo di Pistoia, come ha denunciato sul Quotidiano della Calabria Antonietta Catanese? C'è chi dirà: è perché Reggio è fuori dal mondo. Può darsi, ma la Valle dei templi di Agrigento è più decentrata ancora, eppure stacca sei volte più biglietti: come la mettiamo? E non è assurdo che ci siano 60 custodi per una media inferiore a 100 di ticket a pagamento giornalieri? O che per avvertire i turisti che i Bronzi, in attesa della riapertura del museo restaurato, sono da mesi visibili al Consiglio regionale, non sia mai stato fatto un sito web in inglese e anzi la sovrintendenza sia stata costretta a pagare 25mila euro per affiggere dei cartelloni negli spazi pubblicitari comunali? E sempre lì torniamo: forse è sacrosanto che i capolavori stiano «sempre e comunque» dove sono stati trovati. Vale per i Bronzi di Riace, vale per la Venere di Morgantina appena rientrata da Los Angeles, vale per l'Atleta di Lisippo che tornerà a Fano nel cui mare fu ripescato. Confessiamo che dà il capogiro immaginare la solitudine della Nike di Samotracia se, tolta dallo scalone del Louvre, fosse riportata a Samothraki, 2.723 abitanti davanti alla costa turca di Canakkale, ma forse è giusto così. È offensivo ricordare però che quei capolavori occorre poi meritarseli e custodirli sul serio con amore?

Gian Antonio Stella

giovedì 24 marzo 2011

QUali sono le Spa più belle del 2011?

miraval-tucson
Quando si parla di Spa tutti quanti vanno in visibilio. Sarà perché i trattamenti di bellezza piacciono a tutti, uomini e donne indistintamente, sarà perché molto fa il luogo in cui si trova una Spa, fatto sta che è uno degli argomenti più amati del momento. Che sia per disintossicarsi, per la salute e il benessere o semplicemente per rilassarsi, se avete in programma una vacanza in una Spa (o dove ci sia una bella Spa), ecco la classifica pubblicata da Departures Magazine delle migliori Spa del 2011. Il primo posto se lo aggiudica la Spa del Miraval Resort di Tucson, in Arizona, negli Stati Uniti. Pare abbia un metodo detox davvero unico: dopo 8 giorni di trattamenti la dieta prosegue a casa con risultati incredibili. Al secondo posto c'è il Bulgari Resort di Bali, che vince per il panorama mozzafiato che si ammira anche durante un semplice massaggio. Al 3° posto si trova il Delaire, un resort esclusivissimo appena fuori Città del Capo, in Sudafrica.
La classifica tiene conto della location, dei trattamenti esclusivi e dei prodotti impiegati. Per esempio, a St. Lucia, nei Caraibi, si trova una Spa immersa direttamente in un Patrimonio Unesco; in Israele, appena fuori Gerusalemme, vi creano una dieta personalizzata mai vista prima; in Svizzera vi curano con le acque che sgorgano direttamente dalle Alpi. Le Spa consigliate da Departures Magazine, però, sono solo nove. Ne manca una che potremmo proporgli noi. Che ne dite? Vi viene in mente una Spa, anche in Italia, dove vale la pena andare quest'anno?

26/03/11 l'ora della Terra

acropoli atene
Anche quest’anno ci sarà Earth Hour, l'ora della Terra, il più grande evento globale che riunisce i cittadini di tutto il mondo per la sostenibilità del Pianeta nella lotta contro i cambiamenti climatici. L'iniziativa è in programma per sabato 26 marzo, con lo spegnimento delle luci dalle 20.30 alle 21.30. L'obiettivo di Earth Hour 2011 è coinvolgere i cittadini, le istituzioni e le aziende ad andare “Oltre i 60 minuti”, impegnandosi non solo a spegnere le luci durante l'Earth Hour, ma anche rispettando il Pianeta attraverso piccoli gesti quotidiani. Da qui il logo Earth Hour con la scritta “60 +” per l’edizione di quest’anno.
Earth Hour è partita da Sydney nel 2007 coinvolgendo 2,2 milioni di abitanti e in quattro anni è diventata un movimento globale in grado di unire centinaia di milioni di persone. Dall'Australia alla Cina, dalla Francia agli Stati Uniti fino all'Italia, per un totale di 128 Paesi e oltre 4600 città. Il fine è l’unica cosa che abbiamo in comune: il Pianeta. E voi cosa farete, spegnerete la luce almeno per un'ora?

domenica 20 marzo 2011

Perché Sanremo non è solo musica ma anche fiori…

di Letizia Cugnetto
Il nome della città di Sanremo è associato da sempre al Festival della Canzone Italiana, giunto quest’anno alla sua 61°edizione, ma ben pochi sanno che da quasi un secolo Sanremo è sede del Carnevale dei Fiori. Solitamente la manifestazione si svolge l’ultima domenica di Gennaio, come ouverture alla rassegna canora, quest’anno, invece, verrà celebrata Domenica 27 Marzo.
Allo spettacolo partecipano diversi comuni provenienti da tutta Italia, che gareggiano in una sfilata particolare, fatta di carri in fiore, chiamata appunto “Sanremo in fiore”, in cui il comune di Sanremo partecipa come fuori concorso. Tra di essi, ci sono le cittadine facenti parte della Riviera dei Fiori, che si estende da Andora fino a Ventimiglia, al confine con la Francia. Una giuria tecnica ed artistica premia ogni anno il carro migliore.
La prima edizione della manifestazione si svolse più di cento anni fa, nel Gennaio del 1904, con il nome “Festa della Dea Flora” con un’interruzione tra il 1966 e il 1980. Nei primi anni dell’evento, a sfilare erano le carrozze dell’epoca, creando un’atmosfera davvero suggestiva, finché divenne un appuntamento annuale, perpetratosi fino ad oggi e che accoglie più di 60.000 spettatori.
La manifestazione è accompagnata da diverse bande musicali e gruppi folkloristici, oltreché dall’aspetto culinario: infatti il profumo dei fiori si mescola a quello dei dolci e delle frittelle carnevaleschi.
L’evento centrale è appunto il Corso Fiorito, - che nel corso degli anni ha mutato il suo nome in Italia in Fiore o Battaglia dei Fiori, - per il quale vi è una preparazione di diversi mesi, ma l’infioramento avviene in una sola notte, per utilizzare fiori freschi e per rendere unica la magia dei colori: il lungomare si trasforma in un giardino variopinto.
Quest’anno, in linea con i festeggiamenti del Carnevale, svoltisi nel resto d’Italia, il tema è “Le città Italiane”, per valorizzare l’evento unico dei 150 anni dell’Unità d’Italia, che verrà trasmesso in diretta dalla Rai.
Questi giorni di inizio primavera incoronano Sanremo, la città dei Fiori per eccellenza, facendo sì che si contraddistingua, ancora una volta, all’interno del panorama nazionale con i suoi appuntamenti inimitabili.

mercoledì 16 marzo 2011

Quali sono gli hotel più lussuosi?

Poseidon Undersea Resort
Molto probabilmente nessuno di noi se li potrà mai permettere, ma sognare non costa nulla, no? Ecco allora che il prestigioso Forbes ha stilato la classifica annuale dei dieci hotel più esclusivi e più lussuosi del mondo. Talmente elitari che o siete delle celebrity oppure avete il portafoglio gonfio come un pallone. Pensate che c'è un resort nello Stato di New York di cui nessuno ha l'indirizzo. Solo una volta prenotato (e pagato) vi viene inviata una mail con le coordinate per raggiungerlo. Comunque, noi italiani dobbiamo essere fieri di avere un nostro hotel nella top 10: si tratta del Sirenuse, un meraviglioso hotel con vista sulla Costiera Amalfitana che si trova a Positano. Una vista impagabile l'ha anche il resort Poseidon, alle Fiji, le cui camere si trovano sott'acqua con un panorama di mante e pesciolini colorati tutt'intorno.
Tra gli hotel più esclusivi non mancano quelli frequentati da magnati e teste coronate, come il celebre George V di Parigi, il Peninsula di Hong Kong e l'Emirates Palace di Abu Dhabi. Alcuni, tuttavia, sono talmente segreti che mai prima d'ora li avrete sentiti nominare: come il Vertical Horizons Treehouse Paradise, un resort costruito sugli alberi nella foresta dell'Oregon, negli Stati Uniti. O come il Ladera, sull'isola di St Lucia, nei Caraibi, nascosto nella fitta foresta lontano da occhi indiscreti. O ancora il Four Seasons di Chiang Mai, in una zona quasi sconosciuta della Thailandia, a 700 km a nord di Bangkok. In pratica, mentre la massa si dirige verso le isole del sud, i veri ricchi vanno esattamente dalla parte opposta.

domenica 13 marzo 2011

L’Italia del turismo si rimette in viaggio

italia
Abbiamo riscoperto l’Asia, ci spostiamo sempre più in aereo e i Paesi emergenti attirano in maniera crescente la nostra curiosità. Dopo un 2009 difficile, il turismo sta ricominciando a guadagnare terreno: 935 milioni il numero degli arrivi internazionali nel mondo nel corso del 2010, con un incremento del 7%.
Una crescita che continuerà nel corso di quest’anno secondo l’organizzazione mondiale del turismo, anche se in maniera più cauta. Nel frattempo l’anno da poco archiviato ha visto aumentare l’appeal di alcune destinazioni come Cina (+17%), Russia (+26%), Arabia Saudita (+28%) e Brasile (+52%), e tra i mercati più tradizionali hanno ripreso a crescere l’Europa (+3%) e l’America (+8%). L’Italia si è accontentata di un incremento degli arrivi del 2% con oltre 358 mila presenze, e quest’anno gli esperti parlano di sostanziale «tenuta». Eppure Milano si è conquistata il quinto posto della classifica del New York Times sui 41 luoghi da visitare nel 2011. Il capoluogo lombardo è infatti, dopo Roma, la città italiana con il maggior numero di pernottamenti alberghieri, seguita a ruota da Rimini e Venezia. Ma è il turismo balneare quello più in voga nella penisola, scelto nel 32% dei casi. Anche dagli italiani, che per le vacanze preferiscono, otto volte su dieci, restare nel Belpaese. «Solo il venti per cento sceglie l’estero» precisa Aureliano Bonini, presidente di Trademark Italia, che da 25 anni studia e analizza le tendenze del settore. Gli italiani amano mete come Praga, Madrid, Parigi, Londra e d’inverno l’Egitto. Che a seguito dei disordini di piazza, ha segnato un -43% nelle ricerche dei voli, e un -32% per le ricerche con partenza dal resto del mondo. «I turisti italiani si aggiornano costantemente sullo stato dei disordini — conferma Yara Paoli, Country Manager italiana di Skyscanner, motore di ricerca online di voli — e i recenti fatti accaduti in Egitto e Tunisia hanno avuto un impatto negativo anche nei paesi limitrofi come Giordania, Cipro e Turchia. Ma poi tutto torna alla normalità nell’arco di un mese, come successe per Bangkok l’anno scorso». I flussi comunque si stanno spostando verso mete un po’ più costose come Cuba, Santo Domingo, Mauritius e Maldive. L’aereo, secondo l’Omt, è il mezzo di trasporto preferito dai viaggiatori (53%) ma non dagli italiani: il 68,4%
continua a scegliere l’auto e solo il 14%, secondo Trademark, arriva a destinazione in volo. Ma cosa rappresenta per l’Italia il turismo? Il comparto dà lavoro a circa 2.500.000 addetti e vale il dieci per cento della nostra economia. Siamo il quinto Paese al mondo per numeri di turisti internazionali in arrivo, terzo in Europa solo alla Francia e alla Spagna. Eppure se nel 2000 il 57% degli arrivi internazionali si concentrava nel Vecchio Continente,
successivamente l’Europa ha subìto diverse perdite. A vantaggio della zona dell’Asia-Pacifico. Città come Shanghai, Pechino e Osaka hanno visto triplicare il numero di ricerche online tra il 2009 e il 2010. Notevole anche lo sbalzo di alcune metropoli americane come Seattle, (+293%), O r l a n d o (+227%) e Philadelphia (+224%), così come l’esotica Honolulu (+226%) o Buenos Aires (+239%). «I viaggiatori sono sempre più intraprendenti — spiega Quirino Falessi, direttore commerciale del tour operator Viaggi del turchese — cercano nuove destinazioni e prenotano all’ultimo momento puntando sempre a un buon rapporto qualità prezzo». E vanno alla ricerca di nuove esperienze, come l’ecoturismo, il cicloturismo o i viaggi enogastronomici. Sempre più affermato il fenomeno scambio casa, un nuovo modo di organizzare le vacanze «barattando» il proprio appartamento con quello degli altri. Ideale per i globetrotter. E come dimenticare poi il turismo religioso in grande crescita? I viaggi spirituali, da Lourdes a San Giovanni Rotondo, da Fatima a Santiago di Compostela, muovono un giro d’affari di 18 miliardi di dollari, di cui 4,5 in Italia. Non è un caso se quest’anno gli espositori della trentunesima edizione della Bit, a Fiera Milano fino al 20 febbraio, hanno dedicato a questa «nicchia» un ampio spazio, partendo dai classici pellegrinaggi cristiani, fino ad arrivare agli itinerari ebraici e islamici.

sabato 12 marzo 2011

Le offerte per la festa del 17 marzo

Il 3x2 degli UNA Hotels - Una notte omaggio a chi ne prenota tre in un albergo a scelta della catena UNA Hotels & Resorts, con strutture nelle principali città d'Italia. Da Milano a Roma, da Firenze a Catania, da Venezia a Napoli: un'occasione per partecipare alle celebrazioni in piazza e a quella che, tra mostre, concerti, spettacoli, rievocazioni, parate, è stata definita "la più grande stagione di eventi italiana” (www.italiaunita150.it). L'offerta è valida per il ponte del 17 marzo, con possibilità di late check-out e internet wi-fi gratuito e illimitato per l’intero soggiorno.
Info e prenotazioni: www.unahotels.it, numero verde 800.60.61.62.

Cortina, 150 volte di lusso - Comfort a cinque stelle a prezzi abbordabili al Cristallo Hotel Spa & Golf, indirizzo cult di Cortina. Per festeggiare l’Unità d’Italia, dal 17 al 20 marzo, ogni servizio costa 150 euro: dalla camera doppia nelle suite fin de siècle (a persona) alla cena per due con i piatti dell’Executive Chef Marco Badalucci. Costo “unitario” anche per il massaggio in coppia nel Transvital Swiss Beauty Center. Due novità: check out posticipato alle 15 e bottiglia di spumante in regalo per chi consuma 150 euro al Veranda Bar dell’hotel. Chiedete l’esclusivo cocktail con polvere di perle ideato dalla bar lady Ursula Chioma.
Info: tel. 0436.88.11.11, www.cristallo.it.

Il Carnet dei 150 - Cinque voli nazionali a soli 150 euro. È l'offerta speciale di Meridiana Fly per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Un carnet nominativo, acquistabile dal 10 al 20 marzo, da consumare entro il 15 aprile.
Info: 0789.52.484.

Una notte la offre Garibaldi - Long weekend sulle tracce del Generale rievocando le imprese dei Mille. All’Excelsior Hilton Palermo (che di Storia ne ha vista passare tanta dal 1891, anno della costruzione), c’è il pacchetto 4x3: quattro notti al prezzo di tre, dal 17 al 20 marzo (la notte omaggio è quella del 17). Inclusi il biglietto d’ingresso per il Museo del Risorgimento e welcome cocktail tricolore.
Info: tel. 091.79.79, www.hilton.com, doppia da 100 €.

Due volte tricolore - Doppia festa nazionale (17 marzo e 2 giugno), doppio vantaggio negli NHHoteles: chi prenota per il ponte dei 150 anni non solo ha diritto a tariffe scontate, ma potrà anche soggiornare a metà prezzo durante il weekend del 2 giugno, cambiando liberamente albergo tra i 55 del gruppo. Una promozione ideale per viaggiatori dell’ultimo minuto (è valida fino al 16 marzo incluso) e assicurata da un link, inviato via mail dopo il primo soggiorno, che permetterà di prenotare il "ponte della Repubblica".
Info:www.nh-hotels.com.

L’Unità va in buca - Indirizzo rinomato tra gli amanti del green, Palazzo Arzaga Hotel Spa&Golf Resort riapre con la primavera. Un long weekend tra le colline del Garda, nell’antica dimora del XV secolo riconvertita a resort deluxe: un tuffo nella piscina mineralizzata, massaggio nella Spa by Clarins e golf a volontà (due campi, 18 e 9 buche). Per il “ponte tricolore”, prezzo speciale di tre notti a 150 euro.
Info: tel. 030.68.06.00, www.palazzoarzaga.com.

Low cost con e -Dreams -Pacchetti volo + soggiorno a piccoli prezzi per raggiungere feste ed eventi delle principali città: Torino, volo a/r Alitalia da Roma e soggiorno di 2 notti all’hotel La Darsena da 146 € a persona; Roma, volo a/r Ryanair da Milano e 2 notti all'Park Hotel Serenissima da 99 € a persona; Napoli, volo a/r Air One da Milano con soggiorno all’Hotel Regina Napoli (2 notti) da 99 € a persona. Offerte valide fino a esaurimento posti, da prenotare sul sito www.edreams.it.

mercoledì 9 marzo 2011

Polenta fast-food

polenta
La polenta alla spina? La “spilla” Marco Pirovano nel suo PolentOne, il primo take away 100% bergamasco, inaugurato da poche settimane nel Borgo Santa Caterina. Macchinari moderni al posto del paiolo di rame, ma ingredienti rigorosamente tradizionali: farina bramata e di grano saraceno (quella che si usa per la taragna) macinate su pietra a mulino. E rigorosamente tradizionale è il menu del locale: polenta con ragù di cinghiale, “alla boscaiola”, “alla contadina” e con formaggi delle valli, dal Taleggio al Branzi, dal “furmai de mùt” allo stracchino.

Tutti piatti fumanti, ipernutrienti e low cost: il costo di ognuno è di 5-6 euro; con bibita, birra o bicchiere di vino rosso non si superano i 10. Oltre che alla spina, la polenta è servita anche alla griglia (con salumi e formaggi) e su spiedini con salsiccia. Altre specialità alternative ad hamburger e patatine, gli “sghinsciùlì”, palline di polenta fritta ripiene di taleggio fuso, e “pà e strinù”, il panino con la salamella proposto come spuntino notturno venerdì e sabato dalle 18 all'1. E per chi ha voglia di dolce, un solo dessert: “pulènta” e nutella.

Indirizzo: PolentOne, via Borgo Santa Caterina, Bergamo. Orari: tutti i giorni 11.30 - 14.30 e 18 -24, venerdì e sabato 11.30 - 14.30 e 18 -1, domenica 10-21, chiuso lunedì. Info e ordinazioni: 345.06.17.124, www.polent-one.com.

Wine delivery: la novità della Milano da bere

Vini a portata di click. Dal Brunello di Montalcino al Chianti classico, dal nobile Barolo al salentino Negroamaro, dall'aromatico Gewürtztraminer al solare Grillo siciliano. Sono oltre 70 le etichette vendute online e consegnate a casa da Milanovino (www.milanovino.it), innovativa società di distribuzione nata dall'idea di tre giovani soci (Gabriele Giovanelli, Alberto Jacini e Matteo Dollfus) di colmare la distanza tra città e colline. I prezzi delle bottiglie sono quelli applicati dai produttori: una trentina di piccole aziende vinicole, selezionate dal sommelier Massimo Marchesi e l’enologo Guido Beltrami, dopo un giro di 1600 degustazioni, che ha toccato ogni regione d'Italia.

Oltre che sul sito, rossi e bianchi si possono acquistare al telefono allo 02.83660613. A Milano, la consegna a domicilio è gratuita, se la spesa supera i 20 euro, e in giornata, se l'ordine arriva entro le 15. Chi lo desidera può comprare anche una sola bottiglia e riceverla alla giusta temperatura, pronta da bere. E non è tutto: per promuovere la cultura del vino, la dinamica società organizza anche cene, aperitivi e corsi di degustazione.

Prossimo appuntamento, l'11 marzo al ristorante Sant' Eustorgio (piazza Sant’Eustorgio 6, Milano) con Sapori di Terra Toscana: salumi, bruschette, pappardelle ai carciofi, tagliata alla Robespierre e, per finire, cantucci alla mandorle. Il tutto annaffiato da Vermentino, Chianti, Bolgheri e Vin Santo (ore 20.30, info e prenotazioni: tel.02.58.10.13.96. Prezzo: 35 € a persona). Dal 22 marzo nella sede di Milanovino in via Savona ci sarà il corso dell'enologo Guido Beltrami per imparare a degustare i vini con i cibi giusti. Il costo è di 100 euro per 4 lezioni, fino al 12 aprile.

Quale sono le città più visitate al mondo?

london bridge
L'organizzazione Euromonitor International ha rilasciato una classifica delle dieci città più visitate del mondo. Sul podio si posizionano le tre città immortali: Londra, al primo posto, seguita da Bangkok, capitale e più grande città della Thailandia, e Singapore. In quarta posizione Kuala Lumpur, la più grande città della Malesia, seguita da Antalya, città sulla costa mediterranea della Turchia.
Nella top ten non potevano certo mancare New York, che occupa il sesto posto, e Dubai, uno dei sette emirati che compongono gli Emirati Arabi Uniti, al settimo. La romantica Parigi, tra le tre metropoli più importanti e influenti al mondo, occupa l'ottavo posto e Istanbul, principale centro industriale e culturale della Turchia, il nono. Infine troviamo Hong Kong, che fa parte della Repubblica Popolare Cinese. Roma si classifica in dodicesima posizione e Milano in 63esima. Siete d'accordo con la classifica?

martedì 8 marzo 2011

L'Italia devastata

crollo pompei
Mentre cementificano le nostre città, eliminando il verde e inquinando l'aria, il patrimonio artistico del Paese viene lasciato in balia di se stesso. La tutela dei beni artistici più importanti è una chimera. Abbiamo sentito, in merito, Gian Antonio Stella, giornalista e scrittore.



Un patrimonio artistico importante che cade a pezzi. L'Italia è ancora il Bel Paese?

Beh, certo, è un paese che abbiamo rovinato in buona parte e stiamo continuando a rovinare. A leggere i racconti dei grandi viaggiatori del passato c'è da piangere per come doveva essere bello il nostro Paese. Il nostro paese era bellissimo, è ancora in molti punti lo è, cioè dove la devastazione non è ancora passata. Però, come scriveva Antonio Cederna davanti al quale ci inchiniamo, bisogna sempre usare la parola "ancora". Questo paesaggio non è "ancora" del tutto rovinato, questa città non è "ancora" stravolta, questo monumento non è stato "ancora" svergognato, ed è triste questo perché c'è un progressivo quotidiano deperimento della nostra ricchezza.

Di chi è la colpa? Di questo governo? Di tutti i governi che sono succeduti negli anni?

Questo governo ha delle responsabilità, anche gravi. Alcune di queste responsabilità le pagheremo per sempre. Per esempio lo stravolgimento del Teatro grande di Pompei: una volta rifatto con il cemento armato e i mattoni di tufo, quello è rovinato per sempre. Su questo non c'è dubbio. Detto questo sarebbe non solo inelegante, ma anche falso, dire che questo governo è responsabile di tutto. Ci sono responsabilità che risalgono a molto tempo addietro e sono responsabilità di vari governi. Qualche Ministro si è comportato meglio, cito su tutti Alberto Ronchei, qualche Ministro si è comportato peggio e fare l'elenco di chi è stato il peggiore, onestamente, è una gara in cui non so chi potrebbe essere il vincitore, perché sono in tanti a contendersi la palma di peggior Ministro dei beni culturali.

Intanto, mentre i monumenti si sgretolano, la cementificazione del Paese avanza.

La cosa paradossale è esattamente questa. Il nostro Paese è quello con più opere d'arte al mondo. Sono state fatte anche delle percentuali: Berlusconi è arrivato a dire che il 72% delle opere d'arte europee e il 50% delle opere d'arte mondiale. Fare un conto di questo genere è una stupidaggine, è assolutamente stupido perché poi cosa fai? Tutti gli altri si spartiscono il resto? Dal Machu Picchu, al Senderos Sagrado, alle piramidi o al Luxor, piuttosto che Abu Simbel in Egitto o Leptis Magna in Libia, Saratha in Libia, Cirene, Apollonia, Atene, tutta la Grecia, la Francia, i Castelli della Loria, Louvre, l'Ermitage, Mosca, il Cremlino, la muraglia cinese. Ecco, tutto ciò si spartisce il resto? E' ridicolo ed è assolutamente stupidissimo dire una cosa come questa. Però è vero che abbiamo un grande patrimonio culturale ed è assolutamente insensato andare a sprecare questo patrimonio culturale e questo paesaggio che abbiamo, con una varietà che gli altri si sognano, andando a investire sul cemento. Credo che fosse giusto negli anni 50 investire sulla possibilità di dare a tutti gli italiani un'abitazione decente. Ho letto gli atti parlamentari dell'inchiesta condotta da Stefano Iacini sulla miseria in Italia, pubblicata nel 1882. Ho riletto gli atti parlamentari dell'inchiesta sulla miseria nel secondo dopoguerra condotta, sempre dal Parlamento, ed effettivamente c'erano milioni di persone che in Italia vivevano in condizioni catastrofiche. Era giusto, allora, investire sul cemento. Ma fare oggi un piano casa che preveda ancora il rilancio dell'economia attraverso il cemento, mentre Barack Obama che ha infinitamente più spazio di noi e una struttura produttiva infinitamente più avanti della nostra, convoca i ragazzi che si sono inventati Facebook o che hanno inventato altri sistemi formidabili della Rete, per chiedere come sviluppare l'economia. Ecco, Obama punta sulla Rete e noi puntiamo ancora sul calcestruzzo. Questo cii dà l'idea di un abisso culturale tra gli altri e noi. Noi siamo già i primi consumatori europei di cemento, consumiamo più cemento di tutti, fatta eccezione per la Spagna, con la differenza che la Spagna ha una concentrazione abitativa per chilometro quadrato che è meno della metà della nostra, il che vuole dire che noi già oggi siamo i massimi consumatori europei di cemento. Pensare che il rilancio in un paese delicato come il nostro, con le ricchezze nostre, passi attraverso il cemento lo trovo assolutamente una scelta demenziale.

Cementificazione pilotata dalla casta?

C'è una battuta terribile del mio amico Oliviero Toscani che dice: "Maestà il popolo chiede cemento". E' uno stravolgimento della famosa frase che precedeva la Rivoluzione francese, nella leggenda si disse che si rivolsero a Maria Antonietta dicendo: "Maestà il popolo chiede pane" e lei rispose "dategli le brioche!". Questo "Maestà il popolo chiede cemento" cosa vuole dire? Vuole dire che in effetti ci sono dei consumi che vengono creati ad arte, dei bisogni che vengono creati ad arte. E' stata fatta passare l'idea, secondo me sbagliata, che occorra avere delle case enormi, che non sia poi così importante tutelare la campagna, che non sia poi così importante tutelare l'ambiente davanti a altre possibilità. Se la politica culturale in questo paese avesse cercato in questi anni di spiegare come il parco naturale dentro il quale stai, il parco archeologico che ti è accanto, la bellezza naturale che hai sotto casa, non sono un peso che ti impedisce di fare la verandina di alluminio, ma sono una ricchezza che fa più ricca la tua contrada, la tua cittadina, la tua città e in definitiva fa più ricco te stesso, il contesto, il paese, nessuno oggi butterebbe lì questa stupidaggine del "costruite, costruite, costruite". In realtà oggi questo è un Paese che offrirebbe delle magnifiche possibilità per ristrutturare tutto, per ridisegnare il territorio. Tu prendi la campagna veneta che è stata devastata e cominci a mettere ordine e cominci a sistemare le cose in modo da restituire bellezza a una campagna devastata.

Fonte: Cadoinpiedi.it
Di Gian Antonio Stella

lunedì 7 marzo 2011

Ponte del 17 marzo: le mete consigliate

Conto alla rovescia per il ponte del 17 marzo, data in cui si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia. Patriottismo a parte, è l’occasione giusta per organizzare un long weekend fuoriporta. Tra le mete preferite, le località calde. Ecco alcune idee per prenotare in anticipo un viaggio in Italia o all’estero.

ITALIA
Tra le destinazioni più gettonate c’è Roma, che ospita i festeggiamenti per l’Unità d’Italia. Per l’occasione sarà inaugurato il Parco degli eroi al Gianicolo, con il monumento a Garibaldi. Prenderà vita il progetto M800, un museo diffuso del Risorgimento nei luoghi che sono stati teatro di eventi. Inoltre, al teatro dell’Auditorium si terrà un mega concerto aperto a tutti.
Ma gli italiani continuano ad amare la Sicilia. Ecco allora che Catania diventa la meta perfetta per muoversi tra le meraviglie dell’isola. Da Taormina con il suo teatro antico, l’Isola Bella, le trattorie e le pasticcerie, alla Sicilia barocca di Ragusa, Scicli, Agrigento, Porto Empedocle ovvero i luoghi di Montalbano.
“O patria mia, vedo le mura e gli archi e le colonne e i simulacri e l'erme torri degli avi nostri”, così scriveva Giacomo Leopardi in uno dei suoi poemi più famosi, “All’Italia”, sognando una nazione che potesse essere unita e liberata dallo straniero. In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il comune di Recanati, dove è nato il poeta, festeggia la data con eventi aperti a tutti, letture, concerti e mostre. Recanati è a due passi dalla Riviera romagnola, Rimini, Riccione e la modaiola Milano Marittima, ma anche dall’Appennino tosco-emiliano, con i suoi borghi, i parchi e le terme, e il ponte cade a fagiolo per chi desidera unire l’utile al dilettevole.
ESTERO
Tra le mete vicine preferite dagli italiani c’è Valencia. La città spagnola, tra antico e moderno, affascina chiunque la visiti, che qui soddisfa ogni curiosità. Tra il centro storico, tutto edifici e vicoli stretti risalenti ai tempi del mitico El Cid e di Cristoforo Colombo, e gli imponenti progetti firmati Santiago Calatrava, Valencia resta comunque una città di mare, di cui i nostri connazionali vanno pazzi.
Per chi desidera staccare veramente la spina e trascorrere all’estero qualche giorno in più, è la soleggiata Miami a catalizzare sempre più il nostro interesse. Spiagge enormi, mare caraibico, gioventù e locali notturni sono solo alcuni dei motivi per cui la città della Florida attira sempre più turisti. Vicino c’è anche Disney World Orlando, Key West e le paludi degli Everglades.
Ma se veramente avete voglia di mare, tra le destinazioni più in voga c’è Cuba, con L'Avana e le sue innumerevoli spiagge da sogno. Dalla affollatissima Varadero alla paradisiaca Cayo Largo, c'è una Cuba per ogni gusto e per ogni tipo di vacanza.

A Dublino per la festa di San Patrizio

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Il St. Patrick’s Day, la festa di San Patrizio, patrono dell'Irlanda, è la festa più amata dagli abitanti dell’isola di smeraldo. Il giorno cade il 17 marzo, ma i festeggiamenti durano fino al 20. Per cinque giorni e cinque notti, infatti, l’Irlanda è in fermento fra sfilate, fuochi d'artificio e, naturalmente, fiumi di Guinness. La ricorrenza si celebra indossando un indumento verde con un trifoglio, simbolo dell’Irlanda, appuntato al petto e bevendo una pinta di birra verde, tipica di questa occasione.


Ogni anno migliaia di visitatori accorrono a Dublino per le celebrazioni: la grande sfilata da Parnell Square a Dame Steet offre due ore di puro divertimento all’insegna di spettacoli di strada, bande musicali e ballerini provenienti da tutto il mondo. Quest'anno il tema è Dublin City of Literature secondo la recente designazione dell'Unesco che vede la parata ispirata alla novella Brilliant dello scrittore contemporaneo Roddy Doyle.

Teatro di strada, parate di maschere, cori e fanfare in competizione fra loro anche per il St Patrick’s Festival di Cork, nel sud dell'isola, e a Limerick, sulla costa ovest, con la St Patrick’s Parade.

Nell'Irlanda del Nord, terra eletta di San Patrizio, celebrazioni di grande coinvolgimento nella medievale Downpatrick dove, oltre alla possibilità di rendere omaggio alla tomba del Santo, è stato aperto di recente il St. Patrick Centre. Da qui è possibile intraprendere, tutto l'anno, il “Saint Patrick’s Trail”, un itinerario attraverso le contee di Armagh e Down, con oltre 30 siti strettamente collegati al Santo più famoso d’Irlanda e all’affascinante passato religioso e culturale dell'isola.

La festa di San Patrizio è celebrata anche nel resto del mondo dove esistono comunità di irlandesi. Tra le città che la festeggiano in modo coinvolgente ci sono Chicago, che ringe di verde i canali della città, e New York.

domenica 6 marzo 2011

Il ruolo delle agenzie locali nello sviluppo territoriale

A partire dagli anni '90 si è puntata l'attenzione a fenomeni di cambiamento e di trasformazione nelle politiche nazionali per lo sviluppo delle aree marginali con l'introduzione dei nuovi temi dello sviluppo integrato e sostenibile, della valorizzazione delle risorse endogene e dell'approccio dal basso. La novità rispetto al passato è che si affermano percorsi di sviluppo diversi rispetto ai percorsi derivanti da scelte centrali.
Tenendo conto di quanto appena detto, nel corso degli anni il tema dello sviluppo locale si è imposto al centro dell'attenzione.

L'esperienza acquisita ha ampiamente dimostrato come la capacità di progettare "dal basso", per promuovere e attuare interventi integrati", contribuisca in maniera determinante sui livelli di efficacia complessivi delle politiche di sviluppo territoriale.
Le stesse politiche nazionali e comunitarie hanno ormai assunto, come principio fondante della propria azione, la promozione dello sviluppo locale endogeno ed integrato.
La crescente apertura delle economie nazionali e l'indebolimento degli Stati suscitano preoccupazione specie nei paesi più sviluppati dell'Europa. Questi rischi sono avvertiti maggiormente nel nostro Paese.
L'obiettivo è quello di attirare l'attenzione su un percorso possibile per affrontare i problemi indotti dalla globalizzazione, ricostruendo un nuovo equilibrio tra sviluppo e coesione sociale: una strada che passa attraverso lo sviluppo locale.
La globalizzazione non crea solo tensioni ma anche opportunità; un presupposto essenziale perchè tale riequilibrio possa realizzarsi è individuato nell'allargamento dei mercati. Ma specie per le economie avanzate è difficile spostarsi verso le attività innovative.
Oggi lo spostamento verso le attività e servizi più innovativi dipende soprattutto dalla capacità di costruzione sociale dell'innovazione. Ciò rende più importanet il perseguimento dello sviluppo locale. Infatti L'economia è basata su condizioni di contesto che facilitano la cooperazione fra soggetti individuali e collettivi. Lo sviluppo locale alimenta così la costruzione sociale dell'innovazione offrendo beni collettivi di cui i singoli attori hanno bisogno, ma che non sono in grado di proporre da soli.
L'elemento che contraddistingue lo sviluppo locale è costituito dalla capacità dei soggetti locali di collaborare per produrre beni collettivi che arricchiscono le economie esterne, ma anche per valorizzare beni comuni, come il patrimonio ambientale e storico-artistico.
Quindi sono in atto diversi processi di trasformazione sia a livello sia a livello economico sia a livello socio-economico,caratterizzate da attività industriali territorialmente decentrate, moltiplicazioni dei servizi, introduzione di nuove tecnologie.
Allo stesso tempo, la centralità assunta dalla dimensione territoriale per lo sviluppo locale implica una paticolare attenzione per la capacità dei singoli territori di valorizzare le risorse localizzate al proprio interno, attraverso forme specifiche e distintive.
Si analizza anche lo stretto legame tra il cambiamento produttivo e cambiamento istituzionale.
Si è posto molto l'attenzione su questo legame, integrando il tema dello sviluppo a quello del cambiamento istituzionale, inteso come modifica delle regole e delle organizzazioni che agiscono a sostegno dell'evoluzione del sistema.
L'introduzione di un nuovo sistema di regole, definito di governance, appare più efficace rispetto ai tradizionali modelli di regolazione, per il coordinamento dei processi di cambiamento della fase attuale e per la valorizzazione delle risorse attraverso il consolidamneto dell'integrazione tra soggetti sociali, istituzionali ed economici.
Il cambiamento in atto prsuppone una logica di partecipazione tra i soggetti ai processi di governance avendo questi tutti le stesse responsabilità.
La govermance deve essere intesa come un nuovo modo di rappresentare gli interessi della collettività all'interno all'interno di una determinata area.
Le attuali politiche di sviluppo locale si caratterizzano per il riconoscimento all'inteno del territorio di potenzialità differenti e per l'obiettivo di incentivare e accompagnare i sistemi socio-economici che si organizzano per mettere in atto le opportunità di sviluppo dal bassa.
Anche se la dimensione territoriale nel determinale i processi di sviluppo economico ha ottenuto un ampio riconoscimento, le politiche per lo sviluppo locale vengono considerate ancora "politiche deboli" a causa delle dificoltà incontrate nell'identificazione di elementi riproducibiliin contesti differenziati.
E' diventato fondamentale il ruolo assunto dagli attori locali nel progettare e attuare azioni capaci di affronatre le problematiche presenti sui territori. Non a caso, viene sostenuta con particolare attenzione, la costrituzione di partenariati che spesso assumono il "ruolo" e la "forma" di Agenzie locali di sviluppo.
Si sta sviluppando sul territorio un elevato numero di codeste agenzie ma nello stesso tempo diventa difficile riuscire a descrivere, attraverso una definizione univoca, il ruolo svolto dalle Agenzie nel promuovere lo sviluppo territoriale e delineare quali caratteristiche e requisiti le connotano.
In ogni caso le Agenzie vincenti saranno quelle capaci di lavorare in rete, di creare sinergie, di attivare forme di cooperazione, di acquisire competenze specifiche sia alla gestione di progetti complessi sia alla gestione dei sistemi relazionali necessari per portare al successo i progetti, rafforzando la specializzazione teritoriale.

di Caterina Prestanicola

martedì 1 marzo 2011

Quali sono i panorami più belli al mondo?

Bagan
Su Forbes è stata stilata un'interessante, anche se discutibile, classifica dei dieci panorami più belli del mondo. Si passa dal tramonto a Bagan, in Birmania, sul podio in prima posizione, al Golden Gate Bridge di San Francisco e la Muraglia Cinese, al secondo e terzo posto. Seguono Phang Nga Bay, in Thailandia, e le affascinanti vedute del Grand Canyon in Arizona.
Al settimo posto c'è Big Sur, regione della costa centrale della California, e all'ottavo le casate Iguazu, generate dall'omonimo fiume situato sul confine tra il Brasile e l'Argentina. Infine, la rinascita del World Trade Center a New York e il lago Hoan Kiem in Vietnam.
Qual è il paesaggio tra questi citati che preferite? Avete altri paesaggi suggestivi da suggerire?

Quali sono le isole più belle al mondo?

bali
Ad avere la possibilità sarebbe bello andare su tutte le isole del mondo, ma non potendo farlo, ce ne sono alcune che si devono assolutamente visitare almeno una volta nella vita. Ecco, secondo una classifica stilata da Budget Travel, quali sono le isole più paradisiache della Terra, da vedere per le loro bellezze naturalistiche, fatte di paesaggi incontaminati, selvaggi e naturali e da spiagge di soffice sabbia bianca con acque azzurrissime. Prima in classifica è Bali, in Indonesia, seguita da Vieques, che si trova tra il Mar dei Caraibi e l'Oceano Atlantico, e dall'Isola di Pasqua nell'Oceano Pacifico. Al quarto posto, spicca la nostra meravigliosa Ischia
Da non perdere Chiloè, nel sud del Cile, e Bora Bora nella Polinesia francese, una tra le isole vulcaniche più famose del mondo. A seguire, Key West in Florida e Penang nella Malesia occidentale. Imperdibili anche le Galàpagos, arcipelago di 14 isole vulcaniche nell'Oceano Pacifico a 1000 chilometri dalle coste dell'America del sud e appartementi politicamente alla Repubblica dell'Ecuador. E last but not least le Palm Islands di Dubai, le tre isole artificiali degli Emirati Arabi.

Quali sono le città dove si vive meglio?

Melbourne
Nel caso vi venisse voglia di trasferirvi all'estero (o se solo volete capire come si vive davvero bene in città), l'Economist Intelligence Unit ha stilato la classifica delle dieci città in cui si vive meglio. Dominano l'Australia e il Canada. Infatti, al primo posto c'è Vancouver. Segue immediatamente dopo Melbourne, in Australia. Sul podio c'è anche la più vicina Vienna. Al quarto e quinto posto ci sono altre due città canadesi, Toronto e Calgary.
La sesta città del mondo in cui la qualità di vita è migliore è Helsinki, in Finlandia. La settima, ottava e nona in classifica sono tre metropoli australiane, Sydney, Perth e Adelaide. La top 10 si conclude con Auckland, in Nuova Zelanda. Nella lista dell'Economist ci sono 140 città di tutto il mondo. Purtroppo, nessuna è italiana! Il Belpaese è stato superato persino da Dhaka, nel Bangladesh, Lagos, in Nigeria, e Colombo, nello Sri Lanka. Siete d'accordo?