venerdì 7 maggio 2010

Seborga : un principato che non fa parte dell’Italia!

Di Letizia Cugnetto 
Seborga è una località di poco più di 300 abitanti situato nell’entroterra ligure, sulle Alpi Marittime, in provincia di Imperia, vicino alla meravigliosa Riviera dei Fiori e a due passi dalla Francia.
Il piccolo borgo ha una particolarità unica: è un principato, ma non fa parte dell’Italia. Seborga, infatti, rivestì notevole importanza storica tra  il 954 e il 1729, periodo in cui era un vero e proprio Principato, conosciuto per la bellezza dei suoi fiori, specialmente per le mimose e per la ginestra seborghina.
Allora il suo territorio occupava quelli delle attuali Bordighera, Vallebona, Vallecrosia, mentre oggi ricopre circa 15 Kmq, cinque dei quali sono occupati dalla su capitale, Seborga appunto.
Ancora oggi, però, si dichiara un principato indipendente e ha il suo re, le sue leggi e conia perfino la sua moneta, il “luigino”, che non ha valore legale, ma è una sorta di buono utilizzabile in città, oltreché bandiera, francobolli e targhe automobilistiche proprie annesse a quelle italiane. È provvista, inoltre, anche di una propria polizia municipale, dotata di poteri identici a quelli delle altre località italiane, ma viene detta guardia e indossa pittoresche uniformi.
Secondo molti, l’indipendenza e la condizione di principato sarebbe una trovata pubblicitaria per attirare turisti e investitori. Di fatto, però,  gode di un passato illustre e i diversi documenti storici successivi al Congresso di Vienna, del 1815, relativi alla ridistribuzione dei territori, non annoverano Seborga né come appartenente al regno d’Italia, né al regno di Sardegna, motivo per cui essa rivendica la sua indipendenza. Per di più la Repubblica Italiana non emanò mai un trattato di annessione del piccolo principato, permettendole di avere un proprio governo e di intrattenere rapporti con diversi stati esteri, tra i quali il Burkina Faso,con cui è gemellata, che fu il primo straniero a riconoscere, dal punto di vista amministrativo, l’indipendenza del Principato di Seborga e ad istituire un proprio consolato in loco. Secondo la Gran Bretagna, poi, sarebbe stata la prima monarchia costituzionale del mondo.
Fa parte dei 170 comuni italiani, che godono della bandiera arancione, requisito di qualità turistico ambientale, istituito e certificato dal Touring Club Italiano, nel 1998, che spetta alle località inferiori ai 15 mila abitanti, che vantano un’indiscutibile dotazione di risorse storiche culturali ambientali e conservano intatti nel tempo tradizioni e usi del territorio. Il marchio è un’opportunità importante dunque, perché permette ai comuni di uscire dall’isolamento e dalla marginalità in cui sono relegati e, seppure in misura differente rispetto alle grandi città, aumentano la loro competitività.
Il centro storico è molto suggestivo, dotato di vicoli stretti, in cui si ritrovano tipiche botteghe artigiane e proseguendo lungo le stradine il Palazzo dei Monaci, antica sede della Zecca, e la Chiesa di san Bernardo, patrono della cittadina che lo festeggia il 20 Agosto. Interessanti sono il Museo della Civiltà Contadina e l’ Esposizione Permanente di Strumenti Musicali Antichi, in cui troviamo circa un centinaio di pregiati strumenti di varie epoche.
Gode di un clima confortevole, adatto a gite fuoriporta per gran parte dell’anno, immersi nella natura e in un capitolo di storia.

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