di Letizia Cugnetto
E’ Roma la città italiana candidata ad ospitare le Olimpiadi del 2020: la notizia è di pochi giorni fa, dopo la competizione a due con Venezia. Il voto espresso presso il Salone d’onore del Coni, l’ha decretata vincitrice con 9,2 voti contro i soli 5,3 di Venezia.
Un giudizio che ha dato adito a diverse polemiche, soprattutto politiche, ma proprio nel 150° dell’Unità d’Italia, è doveroso rimanere compatti, giacchè l’eventuale vittoria di Roma nel 2013, sarebbe un successo per tutti. Del resto la città eterna vanta un patrimonio artistico e naturale unico al mondo, ma al tempo stesso è una città moderna da vivere in ogni angolo.
Fra tre anni - dopo una prima scrematura nel 2011 a Buenos Aires, Roma dovrà vedersela con rivali del calibro di Mosca, Madrid, Istanbul e ultima non per importanza Tokyo: tutte città dotate di un forte potenziale.
La strada per ospitare la 32° edizione dei Giochi Olimpici e la 16° di quelli Paraolimpici, è un’occasione ghiotta, così com’è accaduto per i Giochi Invernali di Torino 2006 e come sarà per l’Expo di Milano del 2015, per citare solo due delle città Italia, che sono riuscite ad aggiudicarsi l’ambito traguardo e che hanno mutato il loro volto per offrire un ambiente accogliente e adatto.
Ogni luogo, ogni città ha la possibilità di rendersi visibile, di mettersi in vetrina, di cambiare la propria immagine e quale momento migliore se non un Grande evento? Come sappiamo, ospitare una manifestazione di portata internazionale è un momento importante per acquisire visibilità e per ottenere capitali con cui mutare il proprio territorio e offrire un ambiente che risponda alle esigenze non solo dei turisti, ma in particolare che sia vicino ai bisogni dei propri residenti: queste celebrazioni sono portatrici di nuovi slanci a livello comunicativo e relazionale, al punto da essere definiti “progetti innovatori”.
Le Olimpiadi al pari degli Expo stanno, infatti, assumendo un ruolo rilevante, per la loro capacità sia di raggiungere un ampio pubblico, sia di coinvolgere emotivamente le persone e di creare un legame forte e unico fra queste e il luogo in cui si svolgono.
La sfida potrebbe presentarsi, magari, più facile per chi gode già di fama acquisita, ma non è priva di insidie: il mercato è altamente competitivo e bisogna tirar fuori la parte migliore di sé e giocare le carte giuste. E Roma ha un bel poker d’assi per farcela!
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