Il 16 e il 18 febbraio - dalle 19.00 alle 21.00 - nell’accogliente cornice del bar Carmine in Piazza del Carmine 1 (Zona Brera), il famoso suonatore di Sapeh, Mathew Ngau Jau, regalerà attimi intensi di musica e cultura malese nei suoi aspetti più autentici e primitivi catapultando gli spettatori nel cuore della foresta malese da cui nascono le melodie. Ad accompagnare la live performance ci sarà un rappresentante dell’Ente che illustrerà l’utilizzo di questo particolare strumento e svelerà i misteri dei mistici tatuaggi tribali.
I visitatori potranno, dunque, ammirare il Sapeh, lo strumento tipico delle popolazioni Orang Ulu del Borneo centrale, chiamato anche liuto del Borneo costituito da un unico pezzo di legno di Tebuloh che può raggiungere il metro in lunghezza con tasti ricavati da rami di palma. Le sue melodie accompagnavo storicamente occasioni rituali per indurre lo stato di trance; in un secondo momento, con la diffusione del cristianesimo, il Sapeh è diventato lo strumento per creare un sottofondo di attimi di socialità, balli e divertimenti, come le tradizionali danze guerriere Datun Julud e Ngajat che continuano ad essere ritmate dalle 35 melodie tradizionali, arricchite con diverse varianti, ispirate a visioni oniriche. In parallelo, lo strumento ha assunto una struttura progressivamente più complessa che include oggi fino a cinque corde e può raggiungere variazioni sino a tre ottave, oltre ad aver acquistato uno spiccato valore estetico per i ricchi disegni tradizionali che lo decorano.
L’Ente del Turismo della Malesia, con il patrocinio del comune di Milano, accompagnerà dunque la sua presenza in Bit con un’immersione nel mondo tribale, alla scoperta delle radici artistiche della civiltà.
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