L’anniversario non è nostalgico. Neppure ha il sapore dei revival d’obbligo. Qui, nella mitica Carnaby Street, dove 50 anni fa si incontravano il giovanissimo Mick Jagger e centinaia di ragazzine che imitavano Twiggy (la modella icona dei Sixties), nascono ancora nuove mode e look all'avanguardia. Tantissimi i giovani in giro –
magari appena usciti dal Central Saint Martins College of Art and Design – che hanno solo voglia di far conoscere le loro creazioni. Borse in pelle, tute-pantaloni con gamba a zampa di elefante, guanti e sciarponi lavorati a mano, che vengono accolte da boutique fresche di vernice. Il vintage è ancora un must – in molti negozi (ricchissimo Stromboli’s Circus) si trovano scarpe italiane firmate anni Ottanta – e accanto a vetrine che fanno sognare la libertà degli anni Sessanta si aprono localini alla moda e ristoranti di cucina spagnola – tapas e squisito prosciutto Pata Negra da Dehesa, dove bisogna prenotare con grande anticipo (25 Ganton Street, tel. 0044.20.74.94.41.70, tapas da 12 €).
Nella mitica strada, fra i negozi della Kingly Court, Harriet Sanders (1.2 Kingly Court, 0044.20.78.07.83.98.08) è una vetrina dei migliori talenti creativi della scena londinese: attualissime le borse del tailandese Rudi Joti e quelle in pelle nera di Gemma Johnson, i guanti in tricot di Rachel Esswood, i gemelli da polso in ceramica di Sonia Spencer. All’ora di pranzo, per un’insalata di zucchine e parmigiano si può tentare da Shampers, ambiente accogliente, con una buona selezione di bottiglie anche sotto le 20 sterline (4 Kingly Street, tel. 0044.20.74.37.16.92). Sempre affollatissimo, con atmosfere da vecchio bistrot, La Trouvaille (12a Newburgh Street, tel. 0044.20.72.87.84.88), dove ordinare foie gras e petto di piccione (due piatti da 29,50 sterline, 32 €). A pochi passi, all’11, il minuscolo Peckham Rye (www.peckhamryelondon.com, tel. 0044.20.77.73.45.181) riconcilia con cravatte e farfallini anche chi ha messo tutta la vita solo maglie a girocollo: qui tutto è realizzato in seta made in England, cravatte di ogni colore e fantasia, morbide sciarpe indossate dai gentlemen della City. Da non perdere pure Beyond the Valley (2 Newburgh Street, tel. 0044.20. 74.37.73.38), per comprare i collier in stoffa color rame e oro di Mia Morikawa, i camicioni colorati di Maria José, le scarpe scultura in plastica dei Melissa.
Come sempre, anche in questa stagione Londra offre un'ampia scelta di mostre. Alla Royal Academy of Arts (www.royalacademy.org.uk) è aperta fino al 18 aprile The Real Van Gogh: The Artist and His Letters, oltre 35 lettere originali e 65 dipinti che esprimono temi e atmosfere rintracciabili nella fragile corrispondenza del Maestro olandese. Alla Tate Britain (www.tate.org.uk) si visita fino al 16 maggio la retrospettiva di Chris Ofili: un viaggio coloratissimo attraverso il lavoro dell’artista inglese di origini nigeriane (Manchester, 1968) che scioccò, nel 1999, Rudolph Giuliani con il dipinto The Holy Virgin Mary (un'opera che appoggiava su due palle di sterco di elefante, simbolo di fertilità per l’artista). Poi i suoi quadri, diventati più decorativi ed eleganti, hanno rappresentato l'Inghileterra con successo alla Biennale di Venezia del 2003. Ma la rassegna del momento èCarnaby Street: 1960-2010 , allestita al 38 di Carnaby Street e dedicata alla storia della via. Il racconto, sotto vetro, si dipana per oltre quattro secoli, dal Seicento a oggi, narrando, per esempio, le fortune di negozi come His Clothes, aperto da John Stephen prima in Beak Street e poi in Carnaby Street, meta obbligata per i Beatles e i Rolling Stones. In occasione delle celebrazioni del cinquantennio è previsto anche un live music a giugno e una sfilata di moda a settembre. In vendita il volume, a tiratura limitata, Carnaby Street: 1960-2010 con immagini del celeberrimo fotografo degli anni Sessanta, Philip Townsend.
A Londra le soluzioni per un soggiorno di qualità sono infinite e prenotando in internet si possono ottenere molte tariffe vantaggiose. Anche al 54 Boutique hotel (54 Queen’s Gate, tel. 0044.20.77.61.40.00, www.epoquehotels.org), a due passi dai più importanti musei, raccolto, intimo, in un palazzo edoardiano. In alternativa, The Zetter Hotel (86-88 Clerkenwell Road, tel. 0044.20.73.24.44.44, www.epoquehotels.org, pacchetti on line), tanto design e ambienti colorati. Si segnalano, infine, due ristoranti italiani: Theo Randall (1 Hamilton Place, tel. 0044.20.73.18.87.47, www.theorandall.com; menu da 45 sterline, 50 €) e Riccardo’s (126 Fulham Road, tel. 0044.20.73.70.49.17, menu da 35 sterline, 38 €). Altre info su Londra e dintorni: www.visitbritain.it.
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