“La memoria non è ciò che ricordiamo ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare”, così la definì Octavio Paz, il messicano premio Nobel per la letteratura nel 1990.
Poco più di un anno fa, esattamente il 19 Gennaio del 2009, ha aperto le porte al pubblico il Museo Martinitt e Stelline, un luogo ricco di memoria e di vita per la città di Milano.
Con il nome Martinitt e Stelline si indicavano gli orfani, rispettivamente, maschi e femmine, che dal 1528 avevano abitato quel luogo: infatti, per cinque secoli questo museo della memoria, è stato un orfanotrofio, al quale si poteva essere ammessi solo se si possedevano particolari requisiti e dopo essere stati sottoposti ad un esame scrupoloso da parte della direzione; un edificio, che rivestì un ruolo sociale fondamentale per l’epoca passata e per la città meneghina.
L’importanza di questo posto è duplice, poiché, oltre ad essere custode di un tempo che non c’è più, a raccontare la storia della gioventù di allora, del suo quotidiano, dallo studio alle attività professionali, è un esempio virtuoso di utilizzo delle nuove tecnologie nelle strutture museali.
I visitatori, infatti, sono coinvolti in prima persona, hanno l’occasione di interagire a pieno col museo, avendo la possibilità di sfogliare i documenti dell’epoca, leggere i brani che venivano proposti ai bambini, ascoltare le loro emozioni e le richieste contenute nelle lettere indirizzate ai parenti o al direttore, in una società altamente gerarchizzata, come quella ottocentesca.
Il tutto in un percorso accattivante, in cui è possibile immedesimarsi completamente, sedendosi tra i banchi di scuola, diventando di nuovo scolari e rispondendo alle domande di geografia, storia ed italiano ai tempi dell’Unità d’Italia.
Il fascino rivestito dal Martinitt sta proprio nell’aver ricercato un linguaggio semplice e particolare, per diffondere il patrimonio culturale e creare un rapporto stimolante tra visitatore e museo, attraverso le nuove tecnologia, grazie ai numerosi video e ai pannelli touch screen.
Ma per capire a fondo cosa sia questo luogo e come parli al cuore dell’individuo, è necessario visitarlo per scoprire i segreti racchiusi tra le sue mura.
Aperto da martedì a sabato
Dalle 10.30 alle18. 30
Corso Magenta, 57 Milano
info@museomartinittestelline.it
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