venerdì 11 dicembre 2009

Casinò negli hotel a cinque stelle

Casinò negli alberghi a cinque stelle e turismo congressuale. Sono questi alcuni dei punti nevralgici della riorganizzazione del settore turistico «primo vero asse strategico» dell'economia. Ne è convinto il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, che ieri ha partecipato alla conferenza regionale di settore, che si è tenuta a Piazzola sul Brenta, in provincia di Padova. «Abbiamo bellissimi siti - sostiene - ma a livello nazionale è stato fatto troppo poco per sostenerli e farne la base dell'economia. Forse si credeva che il turismo avrebbe avuto una vita propria, ma è stato un errore. Così, mentre i nostri competitor facevano una politica seria, noi guardavamo esclusivamente all'industria. Eppure, oggi il turismo è l'attività produttiva che va meglio. Il consuntivo parla di un - 4%, ottimo rispetto alla crisi e agli altri paesi. Basti pensare al -14% della Francia e al -10,5 degli Usa. E' da questi numeri che bisogna partire».
Il mercato rivela un costante mutamento delle esigenze, laddove il turista oggi sceglie spinto dalla motivazione (sport, wellness...) prima che dalla meta, mentre il turismo enogastronomico è tra le tre motivazioni principali che muovono gli stranieri. Da qui la necessità di adottare nuove tecnologie, puntando su internet: un terzo della popolazione prenota le vacanze on line all'ultimo minuto, il 50% nel resto del mondo.
Sul fronte delle case da gioco, il ministro ha rivelato di essere al lavoro su un disegno di legge - pronto a settimane - che porterà ad una riorganizzazione della materia anche da un punto di vista normativo. L'idea è di riaprire i casinò chiusi in passato con la possibilità, per gli hotel a 5 stelle, ad esempio della zona termale di Abano e Montegrotto, di aprire al loro interno la sala da gioco, così come già avviene nei paesi vicini, ad esempio in Francia, dove ci sono ben 185 strutture. «Quello che noi vogliamo fare è qualcosa di molto più limitato, sia nei numeri, che nella possibilità di ottenere concessioni e autorizzazioni - sostiene il ministro Brambilla - vogliamo realizzare qualcosa che possa dare agli imprenditori del turismo la possibilità di competere maggiormente con la concorrenza, con la moderazione e l'attenzione che da sempre questo governo riserva alla materia».
Non solo: proprio da Padova parte il rilancio del turismo congressuale, con il sostegno ufficiale, da parte del ministro, alla realizzazione di un centro congressi. «Sulla questione ho già avuto contatti con il presidente della Provincia di Padova, ci siamo confrontate sulle linee politiche» conferma, lasciando intendere che potrebbero esserci anche dei finanziamenti per Padova nel progetto complessivo che verrà affrontato entro la fine dell'anno. «Si tratta di un tipo di business destagionalizzato - spiega Brambilla - che continua a registrare una crescita costante ed in cui, mediamente, si spende di più: basti pensare che per ogni euro speso per dormire, ne vengono spesi altri tre in altri settori. Condivido quindi la lettura del presidente della Provincia secondo cui è importante dotarsi di poli congressuali belli, funzionali e serviti».
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