giovedì 11 febbraio 2010

Macao, quando Pechino incontra Lisbona

Zona Amministrativa Speciale di Macao della Repubblica Popolare Cinese. É il nome altisonante e burocratico per Macao, un fazzoletto di terra di circa 30 chilometri quadrati che si affaccia sul mar Cinese meridionale. Ex colonia portoghese, dal 1999 è regione autonoma della grande madre Cina, un po' come la vicina isola di Hong Kong.
Le due realtà ex coloniali distano, infatti, poco più di un'ora di traghetto o aliscafo e sono, in modo differente, delle piccole perle europee incastonate nel regno del drago e delle lanterne rosse.

Hong Kong è chiamata la 'Mela gialla' dell'Oriente - paragonandola a New York o alle metropoli moderne europee come Londra o Berlino - mentre Macao potrebbe essere accostata facilmente a Lisbona o Porto per le atmosfere e i paesaggi che investono  il visitatore sospeso tra passato e presente. Non è, infatti, raro ritrovarsi immersi nelle architetture e nelle visioni tipiche portoghesi mentre si cammina per questo luogo noto ai più per i suoi casinò.

Infatti, l'ex colonia portoghese è oggi una delle mete preferite dai cinesi, e non solo, per giocare ai suoi numerosi e lussuosi casinò che le hanno valso paragoni con la lontana Las Vegas. Appena si attracca al porto di Macao, la costa offre alla vista i casinò più famosi come il Sands China oppure l'Oceanus, da poco inaugurato e situato ad appena tre minuti a piedi dal molo dei traghetti. Il progetto da 190 milioni di dollari non ha al suo interno, come molte strutture di Macao, albergo, sale vip o ristoranti perchè è esclusivamente dedicato ai giocatori occasionali e a chi si reca qui in giornata per poter giocare alle slot, a blackjack o a roulette. Inevitabile, però, la visita al Casinò Lisboa che pur essendo stato costruito negli anni Settanta oggi resta il casinò più famoso dell'Asia.

Macao per la sua posizione alla foce del fiume Pearl nei secoli passati fu porto molto frequentato e soprattutto era tappa importante della Via della Seta che metteva in comunicazione l'Oriente e l'Occidente, da Pechino a Roma. Nel XVI secolo i portoghesi individuarono qui un luogo adatto dove costruire una città che potesse essere di riferimento per il commercio tra Cina, Giappone, India ed Europa. E divenne cosi crocevia di culture mescolando anche religioni e tradizioni. Da Roma furono mandati molti missionari e una scuola cattolica si formò proprio in questa città dove, tra gli allievi più noti, si annovera il gesuita Matteo Ricci.
Tracce dell'architettura europea sono in tutta la città - dove il 95% della popolazione oggi è cinese e solo un 5% portoghese ma non è raro trovare cinesi che parlano il portoghese che resta lingua diffusa accanto alla principale, il mandarino - e uno dei simboli sono proprio le rovine della chiesa di San Paolo. Ne restano solo le scalinate e la facciata barocca che, come la copertina di un libro di illustrazioni, mostra attraverso le sue fessure scorci mozzafiato delle vie sottostanti. La prima chiesa fu distrutta da un incendio nel 1601 e fu, però, subito ricostruita entro il 1637. Nel 1835, infine, un tifone ed un incendio la distrussero lasciando a testimonianza solo quello che oggi è possibile visitare. Proprio vicino alla chiesa, prendendo una strada in salita, è possibile vede la Fortezza del Monte, ex edificio militare oggi adibito a museo della città. La vista da lì è meravigliosa nonostante alcuni edifici moderni adibiti a casinò che restano un pugno nello stomaco per la loro esuberanza architettonica.
Un altro monumento che rende particolare Macao è il faro di Guia il più vecchio di tutta la costa cinese, accanto al quale si erge un antico forte portoghese. Ai piedi della sua collina, per gli appassionati, è possibile visitare il museo del Gran Premio di Macao, la più famosa corsa automobilistica dell'Asia. Altri monumenti degni di nota sono la piazza Largo Do Senado con la chiesa di San Domenico e i deliziosi giardini di Camoes che prendono il nome dal poeta portoghese Luis de Camoes.
 
Macao è prevalentemente meta di gite realizzate in giornata dai turisti che arrivano da Hong Kong oppure di week end di cinesi che passano le giornate chiusi nei suoi popolari casinò. Ma la città è anche meta apprezzata per la sua cucina che fonde la tradizione portoghese con quella locale, cinese, dando vita e una enogastronomia alquanto originale - e non è raro trovare insegne dove il gallo tipico portoghese va a braccetto con il drago -. Non manca mai nei menu il bacalhau, baccalà, e famosa è la pasticceria con dolci a base di uova e frutta.

"Ferreira do Amaral" è una grande piazza in cui si trova il ponte che collega il quartiere antico con la zona in cui si trova l'aeroporto e riassume una delle caratteristiche principali di Macao: la mescolanza del passato e del presente. Per non dire del futuro, grazie alle architetture futuristiche e scintillanti dei suoi hotel e casinò. La bellezza di Macao, però, resta racchiusa nel suo centro storico e pedonale dove sembra di essere nel cuore dell'Alfama di Lisbona tra azulejos e profumi di baccalà annaffiato con del buon Porto.

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