domenica 8 maggio 2011

La natura incontaminata del Parco d'Abruzzo, Lazio e Molise

Paesaggi fiabeschi e natura rigogliosa e incontaminata. Sono le ragioni che spinsero Luc Jacques, il regista biologo autore del documentario "La Marcia dei Pinguini", a sceglierlo come ambientazione per il suo acclamato film del 2008, "La volpe e la bambina".
Fondato nel 1922, il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, è il più antico d'Italia insieme al Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Interessa 25 comuni distribuiti nelle province di L'Aquila, Frosinone e Isernia.
Situata fra l'Abruzzo, il Lazio e il Molise, lungo la dorsale appenninica centromeridionale, la zona decretata riserva naturale occupa 12 mila ettari nei comuni e oltre 40 mila nella zona marginale. La gestione è affidata all'Ente Parco Nazionale Abruzzo che risiede nel comune di Pescasseroli, in provincia dell'Aquila, dove una lapide commemora l'11 settembre del 1922, giorno della cerimonia inaugurale.
Il Parco, visitabile tutto l'anno, è raggiungibile comodamente in auto o in moto (si può prendere la A24/A25 Roma-L'Aquila-Pescara, uscendo a Celano o Pescina e proseguendo per Bisegna,
oppure l'autostrada A1 Roma-Napoli, uscendo a Frosinone, e proseguendo per Sora-Forca d'Acero), in treno (le stazioni più vicine: Avezzano e Castel di Sangro), oppure in pullman (linea Pescara-Napoli o linea Castel di Sandro-Avezzano, info: SATAM o info: ARPA). L'accesso, libero e gratuito, è consentito solo a piedi. Munitevi di scarpe comode adatte alla montagna visto che i mezzi motorizzati sono permessi solo per raggiungere il Parco e per gli spostamenti tra un centro e l'altro.
Per meglio orientarvi nell'esplorazione, dotatevi delle guide informative in distribuzione presso i centri visita dei diversi paesi. Alcuni centri comprendono anche allestimenti museali, giardini botanici o aree faunistiche delimitate da recinzioni in cui è possibile osservare animali che vivono in stato di semilibertà (si tratta perlopiù di esemplari che sono stati ritrovati feriti o in particolari condizioni fisiche, che difficilmente sopravviverebbero senza protezione)

A causa dell'ampia superficie del Parco, conviene affidarsi a un percorso prestabilito, che in questo caso riguarda un'area che fa parte della provincia dell'Aquila.
Partite da Pescasseroli (AQ), situata a 1167 metri di altitudine all'ingresso dell'Alta Valle del Sangro. Si può iniziare la gita dal centro visita, così da poter richiedere le utili guide, e cominciare a esplorare le zone limitrofe visto che qui siete già nel cuore del Parco.
Numerose le escursioni possibili, tutte sempre indicate dalla segnaletica internazionale. Nel Parco d'Abruzzo potete scegliere tra oltre 150 percorsi eco-turistici per un totale di 250 km di tragitto percorribili prevalentemente a piedi, oppure in bicicletta, canoa, o a dorso di un cavallo o un mulo. La fauna è particolarmente ricca, al punto che da sola basterebbe a giustificare l'esistenza della riserva naturale. Avvistare gli animali - che istintivamente sfuggono il contatto con l'uomo - può essere difficoltoso, ma vale sempre il consiglio di fare silenzio e muoversi lentamente. Qui vivono l'orso bruno marsicano (simbolo del parco, specie molto rara che conta appena 40 esemplari), il camoscio d'Abruzzo, il cervo e l'aquila reale. In totale, si parla di 60 specie di mammiferi, 300 di uccelli e poi ancora rettili, anfibi, pesci e insetti.
Si può poi fare tappa a Opi che conserva ancora oggi le caratteristiche del borgo medievale e che grazie alla sua posizione naturale tra le insenature delle montagne, ha assunto l'aspetto di un anfiteatro naturale. Nell'area faunistica di questo paese potrete ammirare il camoscio in semilibertà. Attorno, si estende la popolare e assai frequentata Val Fondillo, che ospita una delle specie floreali esclusive del Parco, ovvero il pino nero, Pinus Nigra, presente anche nella zona della Camosciara.

Il Parco abbraccia un territorio principalmente montano e pastorale, e la flora è variegata e rigogliosa (oltre 2000 varietà di piante), con una preponderanza di boschi di faggio (circa due terzi del territorio).
Proseguendo verso est, a 14 km da Opi s'incontra il paese più piccolo del Parco, Civitella Alfadena, caratterizzato da case in pietra e vicoli stretti. Qui, nelle due aree faunistiche presenti, è possibile osservare i lupi appenninici ed alcuni esemplari di linci.
Attorno a un piccolo castello che risale alla fine del 1300, sorge Villetta Barrea, con il suo museo della transumanza, mentre il borgo di Barrea, affacciato sull'omonimo lago artificiale, è caratterizzato da 2 torrioni medievali eretti a scopo difensivo: Torre Rotonda e Torre Quadrata.
Prendendo la macchina e risalendo il Parco verso nord, concedetevi ancora una sosta presso Villavalonga e il suo centro di visita dell'orso: potrete così suggellare la vostra gita escursionistica  faccia a faccia con due bellissimi esemplari di orso bruno marsicato in stato di semilibertà

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