martedì 21 giugno 2011

Serra San Bruno

Abeti bianchi, faggi, pini e querce secolari vi circonderanno facendo il vostro ingresso a Serra San Bruno. Ed un incredibile silenzio. Ma non spaventatevi, state semplicemente entrando nel cuore delle Serre Calabresi.
Nato come centro abitato attorno alla Certosa fondata da Brunone di Colonia tra il XI e il XII secolo, il luogo conserva ancora oggi un alone mistico tipicamente medievale ed al contempo costituisce un vero polmone verde nel cuore della regione.
Aree attrezzate per il camping, itinerari escursionistici in cui con esperti del settore potrete praticare trekking, arrampicate, torrentismo o semplicemente percorre le numerose passeggiate naturalistiche alla scoperta di specie animali e vegetali anche in via d’estinzione si sposano con le bellezze artistiche della città.
La Certosa in particolare è certamente un luogo d’interesse culturale e spirituale. Al fianco dell’Antica Certosa medievale in parte distrutta dal terremoto del 1783 sorge oggi la Nuova Certosa dei primi del Novecento, che ricalca in maniera esemplare lo stile gotico dell’architettura del tempo. Gran parte dei locali non sono accessibili ai visitatori in quanto il santuario è ancora oggi luogo di vita monastica, ma laddove vi sarà consentito l’accesso preparatevi a vivere per qualche istante in un “tempo fuori dal tempo”. I canti dei monaci in sottofondo e il silenzio dei boschi circostanti sono la situazione ideale per fare quattro chiacchiere con se stessi e ritrovare un po’ di quella empatia con la natura che il tran tran quotidiano spesso fa dimenticare.
Le ale della Certosa a cui è oggi consentito l’accesso sono quelle adibite a Museo della Certosa. Qui, passando attraverso decine di sale, tra strumenti e costumi del tempo potrete fare un salto nel Medioevo, riscoprendo  la vita quotidiana dei monaci divisa tra lavoro e preghiera.
Il misticismo del luogo è alimentato dalle numerose chiese barocche sparse per la cittadina ma su tutte spicca la Chiesa di Santa Maria dell’Eremo, fondata proprio da Brunone e collocata al vicino alla grotta ed al laghetto dove il santo pregava. Una leggenda racconta che l’acqua di questo laghetto proviene da una sorgente sgorgata dal luogo in cui erano sepolte le ossa del monaco prima di essere traslate nella Certosa. Anche questi racconti, tra storia e mistica, alimentano la magia del posto.
Bene, abbiamo parlato d’arte, di religione e di natura. Cosa manca all’appello? Naturalmente la cucina! Liquore di fragole di bosco, caciocavallo serrese, funghi provenienti dalle foreste in cui avete appena passeggiato, e dulcis in fundo il tipico ‘nzullo, un dolce alle mandorle, sono solo alcuni dei prodotti e delle ricette facenti parte del ricco menu che a Serra vi sarà proposto. Non ci resta che augurarvi buon appetito.

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