domenica 13 marzo 2011

L’Italia del turismo si rimette in viaggio

italia
Abbiamo riscoperto l’Asia, ci spostiamo sempre più in aereo e i Paesi emergenti attirano in maniera crescente la nostra curiosità. Dopo un 2009 difficile, il turismo sta ricominciando a guadagnare terreno: 935 milioni il numero degli arrivi internazionali nel mondo nel corso del 2010, con un incremento del 7%.
Una crescita che continuerà nel corso di quest’anno secondo l’organizzazione mondiale del turismo, anche se in maniera più cauta. Nel frattempo l’anno da poco archiviato ha visto aumentare l’appeal di alcune destinazioni come Cina (+17%), Russia (+26%), Arabia Saudita (+28%) e Brasile (+52%), e tra i mercati più tradizionali hanno ripreso a crescere l’Europa (+3%) e l’America (+8%). L’Italia si è accontentata di un incremento degli arrivi del 2% con oltre 358 mila presenze, e quest’anno gli esperti parlano di sostanziale «tenuta». Eppure Milano si è conquistata il quinto posto della classifica del New York Times sui 41 luoghi da visitare nel 2011. Il capoluogo lombardo è infatti, dopo Roma, la città italiana con il maggior numero di pernottamenti alberghieri, seguita a ruota da Rimini e Venezia. Ma è il turismo balneare quello più in voga nella penisola, scelto nel 32% dei casi. Anche dagli italiani, che per le vacanze preferiscono, otto volte su dieci, restare nel Belpaese. «Solo il venti per cento sceglie l’estero» precisa Aureliano Bonini, presidente di Trademark Italia, che da 25 anni studia e analizza le tendenze del settore. Gli italiani amano mete come Praga, Madrid, Parigi, Londra e d’inverno l’Egitto. Che a seguito dei disordini di piazza, ha segnato un -43% nelle ricerche dei voli, e un -32% per le ricerche con partenza dal resto del mondo. «I turisti italiani si aggiornano costantemente sullo stato dei disordini — conferma Yara Paoli, Country Manager italiana di Skyscanner, motore di ricerca online di voli — e i recenti fatti accaduti in Egitto e Tunisia hanno avuto un impatto negativo anche nei paesi limitrofi come Giordania, Cipro e Turchia. Ma poi tutto torna alla normalità nell’arco di un mese, come successe per Bangkok l’anno scorso». I flussi comunque si stanno spostando verso mete un po’ più costose come Cuba, Santo Domingo, Mauritius e Maldive. L’aereo, secondo l’Omt, è il mezzo di trasporto preferito dai viaggiatori (53%) ma non dagli italiani: il 68,4%
continua a scegliere l’auto e solo il 14%, secondo Trademark, arriva a destinazione in volo. Ma cosa rappresenta per l’Italia il turismo? Il comparto dà lavoro a circa 2.500.000 addetti e vale il dieci per cento della nostra economia. Siamo il quinto Paese al mondo per numeri di turisti internazionali in arrivo, terzo in Europa solo alla Francia e alla Spagna. Eppure se nel 2000 il 57% degli arrivi internazionali si concentrava nel Vecchio Continente,
successivamente l’Europa ha subìto diverse perdite. A vantaggio della zona dell’Asia-Pacifico. Città come Shanghai, Pechino e Osaka hanno visto triplicare il numero di ricerche online tra il 2009 e il 2010. Notevole anche lo sbalzo di alcune metropoli americane come Seattle, (+293%), O r l a n d o (+227%) e Philadelphia (+224%), così come l’esotica Honolulu (+226%) o Buenos Aires (+239%). «I viaggiatori sono sempre più intraprendenti — spiega Quirino Falessi, direttore commerciale del tour operator Viaggi del turchese — cercano nuove destinazioni e prenotano all’ultimo momento puntando sempre a un buon rapporto qualità prezzo». E vanno alla ricerca di nuove esperienze, come l’ecoturismo, il cicloturismo o i viaggi enogastronomici. Sempre più affermato il fenomeno scambio casa, un nuovo modo di organizzare le vacanze «barattando» il proprio appartamento con quello degli altri. Ideale per i globetrotter. E come dimenticare poi il turismo religioso in grande crescita? I viaggi spirituali, da Lourdes a San Giovanni Rotondo, da Fatima a Santiago di Compostela, muovono un giro d’affari di 18 miliardi di dollari, di cui 4,5 in Italia. Non è un caso se quest’anno gli espositori della trentunesima edizione della Bit, a Fiera Milano fino al 20 febbraio, hanno dedicato a questa «nicchia» un ampio spazio, partendo dai classici pellegrinaggi cristiani, fino ad arrivare agli itinerari ebraici e islamici.

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